La prima cosa da fare se dobbiamo fare ecoprint o tintura su lana, è il riconoscimento delle fibre.
La natura delle fibre da tingere o stampare, deve essere conosciuta, perché ne determina la riuscita, ma anche è necessaria per individuare il tipo di mordenzatura più adatto.
Come quindi determinare la natura di un tessuto?
SUGGERIMENTO:
Brucia il filo con un accendino: un odore di piume di pollo bruciato è caratteristico delle fibre animali, mentre un odore di carta bruciata indica fibre cellulosiche. Se il filo si scioglie e si arriccia in una pallina, è un filato o un tessuto sintetico. Diversamente se si sbriciola tra le mani e si trasforma in polvere è lana o fibra naturale.
La lana è una fibra di origine animale ed è di natura proteica, come anche alpaca, angora, vigogna, mohair, cachemire, peli di animali, ecc. Sono fibre molto facili da tingere con un mordente di allume. Io aggiungo poi sempre il cremor tartaro che aiuta l’assorbimento dell’allume e ravviva i colori.
Infatti la lana è probabilmente la fibra più utilizzata dai principianti perché è prontamente disponibile, facile da preparare e su cui si può fare affidamento per assorbire bene la maggior parte dei coloranti.
Il modo in cui le diverse fibre assumono il colore della tintura dipende non solo dal gruppo di fibre a cui appartengono, ma anche dalla densità e dalla struttura generale dei singoli materiali in lavorazione. Ad esempio la lana, diversamente dalla seta, pur essendo entrambe fibre animali e anche fibre dello stesso gruppo e tipo, assumono il colore e la stampa in modi diversi. Soprattutto in tintura la lana, rispetto alla seta, non avrà quasi mai la stessa tonalità, ma , per mia esperienza, il colore sarà più intenso.
Prima ancora di essere mordenzata, la lana in particolare, se grezza, ha bisogno però, di essere “pulita”. Questo trattamento è chiamato “purga”.
CONIGLIO:
Soprattutto nella lana non filata, vi consiglio di farlo sempre, perchè è fondamentale per il successo della mordenzatura e della tintura.
Infatti le particelle di sporco di grasso, impediranno la piena e uniforme penetrazione di tutto ciò che viene applicato alle fibre. Se rimane del grasso sulle fibre quando sono mordenzate, il mordente non sarà in grado di penetrare nelle fibre e si staccerà quando le fibre vengono risciacquate. Ciò si tradurrà in una colorazione non uniforme quando le fibre verranno tinte.
Per quanto riguarda l’uso di modificatori, come l’uso di solfato ferroso, sappiate che un eccessiva quantità di questo materiale, renderà fragili e ruvide le fibre.
Altra cosa fondamentale, prima ancora della mordenzatura, sarà quella di bagnare accuratamente le fibre, altrimenti potrebbero verificarsi macchie. Questo accade perché alcune parti delle fibre potrebbero assorbire il liquido mordente o colorante ad una velocità diversa, le une dalle altre.
Un’attenzione particolare va riposta poi alla temperatura. Le fibre animali, non tollerano bene gli sbalzi di temperatura e possono essere danneggiate se immerse direttamente da liquidi caldi a liquidi freddi. Non bisogna mai superare uno sbalzo di 30° tra un passaggio e l’altro. La lana inoltre non deve mai bollire, basta raggiungere gli 80°/90° per avere sia un buon ecoprint che una buona tintura.
Detto tutto ciò, in ecoprint la lana dà ottimi risultati, sia con la cottura a vapore che in acqua, semplicemente seguendo queste modalità, usando foglie stagionali, con la giusta “maturazione”.
Buon ecoprint e tintura su lana a tutti e a presto con nuovi consigli.