Oltre alla classica tecnica dell’ecoprint, realizzata con foglie prettamente tintorie, oggi voglio parlare dell‘ecoprint realizzato con foglie a riserva.
Non bisogna confondere però, la tintura con la stampa.
TINTURA A RISERVA
Se parliamo di tintura infatti, la riserva è la parte in cui il colorante non penetra, perché il tessuto è stato impermeabilizzato.
L’impermeabilizzazione avviene o con la legatura stretta o con un materiale che impregni il tessuto, come cera o paste vegetali.
Con la tintura a riserva si possono personalizzare i tessuti, creando trame e texture particolari. Negli anni sessanta era molto in voga, ma in realtà questa tecnica è molto più antica. Infatti i primi ritrovamenti di lino, lavorati così, risalgono e sono da ricercarsi nell’antico Egitto. Il metodo consente di ottenere fantasie sfumate e un po’ psichedeliche in perfetto stile hippie. In realtà con i colori naturali abbiamo nuance molto più delicate rispetto ai colori sintetici ed è proprio questo che ci porta ad amare i nostri tessuti.
ECOPRINT CON FOGLIE A RISERVA
Tutt’altra cosa invece è con l’ecoprint, quando si parla di riserva.
La riserva in questo caso è riferita alle foglie che, stampando, non rilasciano il pigmento colorato, ma lasciano solo la loro impronta, come nella foto qui sotto.
Le impronte saranno bianche, ma alternate agli altri colori dei pigmenti di foglie prettamente tintorie, ci regalano un’alternanza di colori veramente apprezzabili.
IMPRONTE IN ECOPRINT
Le foglie tipiche che stampano a riserva sono tante, quindi tutte quelle non conosciute tipicamente per l’ecoprint.
Tra queste quella che amo di più è il ginkgo biloba. E’ un albero antichissimo e per questo è stato definita da Darwin un fossile vivente. E’ considerato quindi l’albero più vecchio presente sulla terra. In Giappone è considerato un albero sacro. La sua foglia ha la tipica forma a ventaglio con i margini irregolari.
Altra foglia a riserva che amo molto, anch’essa per la sua forma è la schefflera, pianta dalle foglie composte disposte a raggiera e tra l’altro pianta sempreverde.
Quando abbiamo un tessuto con una tintura, ad esempio tintura con eucalipto, come nella foto qui sotto e facciamo ecoprint a riserva, otterremo foglie dello stesso colore della tintura di base. Il resto del colore invece, potrà essere modificato a piacimento ad esempio con una coperta vettore per ottenere diverse combinazioni di colore.
Anche le foglie prettamente tintorie, spesso quelle belle ricche di tannino come le foglie di castagno, a volte, sulle fibre vegetali, si comportano come le foglie a riserva. Cioè che su un tessuto tinto in precedenza, la loro impronta, non sarà con i colori tipici del proprio pigmento, ma faranno uscire il colore del fondo, leggermente più scuro, a causa appunto del tannino che contengono.
Qui sotto nella foto, potrete vedere questo effetto appena descritto.
La fibra vegetale era stata tinta con cocciniglia e dopo la stampa, la foglia di castagno, ricca di tannino, ha prodotto un’impronta dello stesso colore ma più intensa.
Queste le meraviglie della natura e le sue mille varianti con effetti conseguenziali, a secondo di determinate procedure di mordenzatura.
Che dire, sempre più affascinata dalle tue creazioni e anche quando non ci sono le classiche e bellissime foglie primaverili si riescono ad ottenere dei risultati stupendi.
Le foglie che fanno riserva è stato per me una grandissima novità.
Con il tuo articolo di oggi mi hai aperto un mondo e sono così ansiosa e curiosa di provare a realizzare anche io qualcosa.
Come sempre grazie e un carissimo saluto
Francesca
Si si Francesca, si riesce a stampare con buoni risultati anche in inverno. Chiaramente dovrai usare le tinture, che tu sai fare, per avere buoni risultati. A presto, anzi a domenica prossima 😉
Cara Carla ,
sei una scoperta meravigliosa!
Spero di poterti conoscere presto 🌷
Grazie Germana,farebbe piacere anche a me conoscerti.
E’ bello avere passioni in comune. Ti sei iscritta alla mia newsletter? Se no, fallo, così riceverai anche tutte le mie future iniziative
Cara Carla ,
sei una scoperta meravigliosa!
Spero di poterti conoscere presto 🌷
Carissima Carla,
grazie veramente per queste condivisioni così preziose… specialmente per me dilettante!! Vorrei chiedere: ma la tintura, nel caso di ecoprint in cui si arrotola stretta la fibra per la stampa di foglie, raggiunge ugualmente e tinge anche le parti della fibra più interna al rotolo? C è qualche accortezza da seguire? Grazie e a presto!!!
Ciao Francesca, sono contenta possa esserti di aiuto con qualche consiglio. Bisogna fare una distinzione : se la cottura è in acqua con la tintura , tipo decotto, le parti più interne al rotolo non saranno colorate, ma solo la parte iniziale e i bordi. Se la cottura è a vapore e hai usato una coperta vettore, il colore sarà su tutto il pezzo
arrotolato. Se hai ancora dei dubbi, chiedi pure.
Salve, trovo molto interessante leggere il suo blog! Sempre notizie curiose e interessanti non solo per chi tinge e usa l’ecoprinting ma anche per le tutte le persone appassionate di natura. Grazie!
Grazie a te Manuela, mi fa veramente piacere il tuo commento. Viva Madre Natura 🌷🌿🌷