Tintura con bacche di ligustro

Ho esplorato il colore naturale per anni, ma da tantissimo tempo non riprovavo più la tintura con bacche di ligustro e vi spiego anche il perché.

Tintura con bacche di ligustro
Tintura con bacche di ligustro

In realtà in antichità si pensava che la pianta avesse proprietà curative e che fosse utile per le affezioni del cavo orale, inoltre le bacche venivano spesso utilizzate come colorante alimentare.
Purtroppo però studi più recenti hanno dimostrato che la pianta non è assolutamente curativa e  sicuramente non è commestibile per l’uomo.
Si dice addirittura che le bacche ingerite siano velenose, anche se è difficile mangiarne tante e avvelenarsi, giacché non hanno sapore gradevole.
Sono invece molto gradite agli uccelli, infatti molte specie ne sono ghiotte. Soprattutto le bacche di ligustro sono molto gradite alle capinere e alle tortore.

STORIA E USI DEL LIGUSTRO
Il ligustro vanta una tradizione letteraria antichissima. Ha delle illustri citazioni e lo troviamo nominato in un componimento agreste di Virgilio e in un ‘opera di storia naturale di Plinio.
Il nome generico Ligustrum deriva dal latino ligare, ovvero legare o fasciare, perché con i suoi rami belli dritti, sottili e flessibili, soprattutto con quelli più giovani, si creavano spesso dei cesti.
Il nome vulgare, invece, significa comune e si rifà all’ampia diffusione della specie.
Introdotto nel nord America e in Oceania, è sfuggito poi dalla coltivazione ed è diventato invasivo in numerosi luoghi.
In italiano si chiama ligustro comune o olivella.
La pianta è molto mellifera e le foglie proteiche sono un ottimo foraggio.

CARATTERISTICHE

E’ un arbusto semisempreverde della famiglia delle Oleaceae.
Ha infatti la caratteristica di perdere le foglie dell’anno precedente a primavera inoltrata, dopo lo sviluppo di quelle nuove.
Le foglie sono opposte a due a due, sono ellittiche od ovali, lanceolate, sono abbastanza coriacee, hanno un breve picciolo e il loro margine è intero.
La loro superficie è lucente nella pagina superiore e opaca in quella inferiore.
Il colore è spesso verde scuro lucido, ma non mancano le varietà a foglia variegata di bianco, giallo o rosa.

Bacche di ligustro
Il tronco ha un legno particolarmente duro e resistente, è adatto infatti, per la tornitura e l’intaglio e serviva alla fabbricazione di manici di utensili.
Sempre la corteccia è ricca di glucosidi, tannini, resina e mannite.
Dalla corteccia si estrae inoltre, un colorante giallo.

TINTURA CON BACCHE DI LIGUSTRO
Il ligustro produce delle piccole bacche a grappolo di colore nero/blu, di 3/4 mm, esse maturano in autunno e rimangono a lungo sui rami fino a fine inverno.
E’ proprio per questo che mi è tornata voglia di fare tintura con le sue bacche. Le ho viste belle rigogliose sull’albero ed è stato più forte di me, il raccoglierle.
Sapevo che le bacche, sono molto sensibili al pH, infatti da esse si estrae, mediante trattamento con acqua distillata bollente, una sostanza colorante, la ligulina, che viene utilizzata proprio come indicatore chimico di pH .
Ha infatti, la proprietà di virare al color rosso in ambiente acido (da pH 6 a 0), e di virare al verde in ambiente basico (da pH 8 a 14).
Ci indica inoltre, l’eventuale presenza di calcare nell’acqua, col viraggio dell’acqua stessa al colore azzurro.

Come tutti sappiamo e spesso dico, le esperienze, fungono da apprendimento e fanno crescere : ho così preso un tessuto di cotone mordenzato con allume e soda e uno di lana, mordenzato con allume e cremor tartaro.
Ho fatto l’estrazione, frullando le bacche con un mix e poi le ho messe sul fuoco a scaldare.
Dopo poco ho filtrato e messo in pentola i tessuti.

RISULTATI
I risultati sono stati sorprendenti.

La lana ha preso un bel verde e il cotone un bellissimo color verde petrolio, come vedete nella prima foto.
Subito ho avuto voglia di testare anche i suoi viraggi e questi in foto sono i risultati su pezzetti di cotone, non mordenzato.

viraggi con ligustro

Ah un’ultima cosa, attenzione perché la tintura con bacche di ligustro, è sensibile non solo al pH, ma anche alla luce.

2 risposte a “Tintura con bacche di ligustro”

  1. Mi sono sempre domandata se con quelle bacche si potesse fare qualcosa di interessante e oggi con il tuo articolo ho avuto la risposta.
    Interessante come da un solo elemento di possano avere tante colorazioni e tonalità diverse in base al reagente che si usa.
    Come sempre bellissimi i tuoi articoli e soprattutto stimolanti.
    La mia zona è piena di alberi carichi di bacche mi metterò subito all’opera.
    Grazie e buona domenica
    Francesca

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