Ottenere texture con le legature è una delle cose più divertenti che si possa creare su un tessuto.
Come ottenerle? Una volta che abbiamo disposto i materiali vegetali sul tessuto, quest’ultimo viene piegato, arrotolato o legato in vari modi.
Questa fase di legatura è cruciale, poiché le pieghe e le legature determinano i segni e le texture che verranno impresse.
Tra le varie tecniche, le più comuni sono:
l’arrotolamento stretto dove il tessuto viene arrotolato intorno a un supporto, che può essere un bastone o un tubo e legato strettamente con corde spago, fettucce o elastici.
Altro tipo di tecnica sono le pieghe a fisarmonica: il tessuto sarà piegato ripetutamente come una fisarmonica, quindi legato o avvolto in modo da mantenere la forma.
Oppure ancora i nodi e legature casuali: nodi e legature irregolari creano effetti più spontanei e imprevedibili.
Ultimamente ho fatto delle legature anche con l’indaco e questo nella foto qui sotto è il risultato.
LA MAGIA DELLA COTTURA IN ACQUA
Se adoperiamo la cottura in acqua, dopo la legatura, immergeremo il bundle con il tessuto e i materiali vegetali in una pentola d’acqua e cuoceremo a fuoco lento per diverso tempo.
Come ben sappiamo, il calore e l’umidità aiuteranno a trasferire i pigmenti naturali dalle piante al tessuto.
La durata e la temperatura della cottura possono variare, influenzando i colori e le texture finali.
TEXTURE CON LE LEGATURE
Durante la cottura quindi, i pigmenti delle piante migrano sul tessuto, creando una miriade di segni unici.
Le legature strette, impediscono al colore di raggiungere alcune aree, creando così, contrasti sempre interessanti.
Infatti queste texture con le legature, si ottengono solo tramite spago, elastici o fili, che creano appunto, aree di resistenza, che impediscono al colore di penetrare uniformemente.
SEGNI E TEXTURE: UN MONDO DI BELLEZZA NATURALE
I segni lasciati dalle legature e dalla cottura in acqua sono estremamente variabili e irripetibili, mai uguali.
I colori dipendono da diversi fattori come ad esempio il tipo di pianta.
Le diverse piante infatti, messe in acqua, rilasciano pigmenti diversi.
Ad esempio, alcune foglie di eucalipto tendono a creare un bel fondo arancione, come in foto.
Invece altri tipi di foglie, possono produrre toni verdi o marroni.
Ogni foglia e fiore infatti, contribuisce con la sua essenza unica, a trasformare il tessuto, in una tela, ricca di colori e texture, tra le più svariate.
Come dicevo prima, le pieghe e le legature creano resistenze al passaggio del colore, formando pattern unici come cerchi, linee e forme astratte.
Se poi, sotto o sopra lo spago, inseriamo delle foglie, anch’esse verranno stampate con un effetto molto particolare.
I tempi di cottura più lunghi e temperature più alte, potranno senz’altro intensificare i colori e le texture, mentre cotture più brevi o a basse temperature, possono dare risultati più delicati e sfumati.
Durante la cottura comunque, vari fattori possono influenzare il risultato finale: l’acqua utilizzata, ad esempio, può variare, da acqua distillata a quella di rubinetto e ciò, potrebbe influenzare la reazione chimica tra i pigmenti e il tessuto.
Alcune volte poi aggiungo all’acqua di cottura, aceto o allume, per migliorare il fissaggio dei colori.
SPERIMENTARE SEMPRE
Quindi il mio consiglio, ormai lo sapete, è quello di sperimentare sempre.
Non esitate soprattutto a sperimentare diverse tecniche di legatura.
Ogni metodo può produrre effetti diversi, quindi provate varie combinazioni, perché spesso, a mio avviso, queste legature servono ad esaltare la tridimensionalità.
Armatevi quindi di pazienza, ma soprattutto come sempre, di amore per la natura.
Grazie Carla . A breve proverò! Bella e interessante lezione!
Grazie Lucia, pensa che non ne ero convinta di questo articolo…contenta tu l’abbia trovato interessante.
Sempre grazie Carla!,volevo chiederti ho visto che hai stampato con la passiflora lo hai fatto appena raccolta? Io dopo averla presa l’ho messa fra due fogli di carta di giornale ma solo dopo un giorno è diventa gialla e da buttare c’è un sistema per conservarla,? Grazie infinite cari saluti e buona domenica Nelida
Ciao Nelida, si, in genere raccolgo la passiflora e stampo subito.
Potresti provare a congelarla, oppure io, u po’ con tutto, mantengo in frigorifero per molti giorni, con uno scottex umido sopra e poi in una busta di plastica. Durano veramente tanto.
Vai tranquilla Carla! Tu sai ispirare!
Ho provato ad ecoprintare una tovaglia bianca che aveva una macchia. L’ho piegata in tre a fisarmonica con inserimento di foglie. Poi fatto il rotolo chiuso da spago e messa dentro ad un decotto di eucalipto. Risultato buono!!! E soprattutto macchia invisibile!!!
ah ah, si, per nascondere le macchie è portentosa questa tecnica!