Raccolta consapevole per l’inverno

Siamo a Novembre e credo proprio sia il momento opportuno per fare una raccolta consapevole per l’inverno delle nostre foglie tintorie , utili anche in l’ecoprint.

MOMENTI MAGICI PER LA RACCOLTA

Mentre le foglie cadono e l’inverno si fa strada, possiamo infatti fare la nostra riserva, sia per catturare, la magia della stagione, in quanto in questo periodo autunnale, le foglie fresche sono ideali per avere ottimi risultati di stampe, sia per avere l’opportunità di conservare le foglie per il futuro.

Raccolta consapevole per l'inverno

Cercherò quindi  di condividere consigli su come raccoglierle e conservarle per mantenerle fresche e pronte all’uso.

Intanto durante questo periodo, è bello prendersi del tempo per esplorare i parchi e i boschi nelle nostre vicinanze, in modo da raccogliere foglie, di varie dimensioni e specie.

COME RACCOGLIERE LE FOGLIE

Scegli con cura e seleziona foglie che presentano colori e forme interessanti.
Queste ultime, saranno utili anche per delle stampe a riserva.
Ti consiglio di raccogliere una varietà di specie, per ottenere una gamma di impronte e colori differenti.
Per una raccolta etica evita di danneggiare alberi o arbusti durante la raccolta.
Prendi perlopiù foglie cadute o già secche.
Se le foglie sono sporche, ti consiglio di lavarle con delicatezza per rimuovere detriti e polvere.

raccolta foglie per l'inverno

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La Robinia pseudoacacia

Oggi voglio parlarvi di una pianta, molto comune la Robinia Pseudoacacia.
Negli articoli scorsi, non ve ne ho mai parlato, forse perché troppo comune?
Forse si, è per questo!
Riflettendoci sopra, però, mi sono detta che è proprio perché è così comune e facile da trovare, che bisogna parlarne, perché tra l’altro i suoi risultati in ecoprint, sono veramente apprezzabili!

robinia pseudoacacia stampata su camicia di seta

Robinia e Acacia sono specie simili, spesso confuse, tanto che la robinia è anche detta “falsa acacia“.
Il suo nome botanico però, è proprio,  Robinia pseudocacia.
Il termine è  dovuto,  al grande naturalista Linneo.
Questo termine pseudoacacia, gli viene dato infatti, dal prefisso pseudo (simile esteriormente a) ed acacia, che è il termine scientifico con cui si indica il genere delle piante comunemente chiamate mimose.
Pseudoacacia significa quindi, simile a.
E’ nota anche come gaggia e ne esistono diverse varietà.

ROBINIA SENZA SPINE

Esiste una varietà, la Robinia pseudoacacia umbraculifera, che si distingue nettamente dalle altre per l’ombra fitta e compatta, per il fogliame denso e per l’assenza di spine; queste caratteristiche la rendono un albero da ombra ideale nei parchi. La fioritura è scarsa e a volte assente.
Quasi tutte le altre specie presentano ,invece, soprattutto in fase giovanile, molte lunghe spine appuntite, che nel tempo poi, lignificano.


STORIA E ORIGINI

La Robinia pseudoacacia è originaria dell’America del Nord, in particolare delle regioni orientali degli Stati Uniti.
E’ stata introdotta in Europa nel 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia, Enrico IV.
Oggi la Robinia pseudoacacia risulta ben diffusa, ed ovviamente naturalizzata, in tutta Italia.

ALCUNE CARATTERISTICHE BOTANICHE

La Robinia pseudoacacia è una pianta decidua, appartenente alla famiglia delle Fabaceae, dette anche Leguminose.
Le sue foglie sono composte da un numero dispari di foglioline disposte ai lati opposti della nervatura centrale, più una all’apice.

Foglia di robinia pseudoacaciamiele di acacia, frittelle di acacia, legno di acacia,
La loro caratteristica è quella di essere aperte di giorno, mentre di notte tendono a chiudersi sovrapponendosi.
E’ una pianta che ha inoltre, un’ottima capacità di adattarsi alle diverse condizioni climatiche.

MIGLIORATRICE DEL TERRENO
Come tutte le leguminose, la robinia si avvale dei benefici dell’azotofissazione simbiotica.
La sua capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, rende questa pianta benefica per il suolo stesso, arricchendolo con nutrienti essenziali per la crescita di altre piante circostanti. Leggi tutto “La Robinia pseudoacacia”

La Dodonea Purpurea

Conoscete la Dodonea Purpurea? Io l’ho conosciuta tempo fa, per caso.
E cosa ti viene subito da pensare? Che la natura è un insieme di meraviglie inesplorate !
Poiché appunto, sono rimasta attratta dal colore di questa pianta e dal suo portamento, chiaramente l’ho subito acquistata in vaso.
C’è da dire, che la Dodonea Purpurea non ha affascinato solo me,  ma per secoli ha affascinato anche botanici e artisti.
Infatti questa pianta, nota anche come “pianta del sangue” o “albero del sangue”, possiede un’interessante e ricca storia.

STORIA E ORIGINI DELLA DODONEA PURPUREA

La Dodonea Purpurea, è originaria delle regioni subtropicali e temperate dell’Australia e della Nuova Zelanda.
E’ stata scoperta per la prima volta dagli aborigeni australiani che ne hanno riconosciuto il valore sia come pianta medicinale che per le sue proprietà tintorie.
Il nome “Dodonea” è un omaggio all’antico oracolo greco di Dodona, rinomato per la sua connessione con la natura e la saggezza.
Sembra però anche, che debba il suo nome al medico- botanico fiammingo Rembert Dodoens (1517-1585).
La Dodonaea in Australia è chiamata “Purple Hop Bush” o “Ake Ake” in riferimento agli arbusti del luppolo, perché le capsule, dal gusto amaro, venivano usate dai primi coloni per aromatizzare la birra in sostituzione appunto del luppolo.

CARATTERISTICHE BOTANICHE 

La Dodonea è una specie sempreverde, appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, come anche il più conosciuto ippocastano.

foglie della dodonea purpurea
Questo genere contiene all’incirca 70 specie.
La varietà di maggiore impatto estetico, è la Dodonaea viscosa rubra o purpurea che al freddo dell’inverno colora di rosso acceso il suo fogliame.
Ed è proprio  la specie Dodonaea viscosa, la pianta transoceanica più disseminata. Leggi tutto “La Dodonea Purpurea”

Foglie di kiwi in ecoprint

Le foglie di kiwi sono tesori verdi spesso trascurati rispetto al delizioso frutto perché oltre ad essere parte integrante della pianta di kiwi, sono una fonte di meraviglie inesplorate.
Hanno infatti,  una vasta gamma di caratteristiche, curiosità e applicazioni sorprendenti.
In questo articolo oggi, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sulle foglie di kiwi, incluso, chiaramente,  il loro utilizzo nella tecnica dell’ecoprint su tessuti, che forse qualcuno non conosce ancora.

CARATTERISTICHE DELLA PIANTA

La pianta di kiwi, appartiene alla famiglia delle Actinidiaceae.
Il genere Actinidia, di cui il kiwi fa parte, comprende oltre 60 specie.
Infatti nel mondo esistono diversi tipi di kiwi, e l’Italia è ben il secondo produttore mondiale dopo la Cina.
E’ una pianta originaria dell’Asia orientale, in particolare delle regioni montuose della Cina, del Tibet e dell’Himalaya.
Il kiwi era originariamente conosciuto come “mihoutao” in Cina, che significafogli letteralmente “pesca della scimmia”. Questo nome deriva dalla somiglianza appunto, dei frutti, alla peluria della pelle di una scimmia.

foglia di kiwi

CARATTERISTICHE DELLE FOGLIE DI KIWI

Le foglie, sono conosciute per la loro forma tondeggiante e molto spesso per la forma a cuore.
 Il colore verde brillante e la superficie leggermente pelosa  fa si che diano una sensazione leggermente vellutata al tatto.
Hanno una consistenza spessa e cerosa che aiuta a preservare l’umidità, adattandosi perfettamente all’ambiente umido in cui crescono le piante di kiwi.
Sono foglie palmate, composte da cinque o più lobi, con venature che si irradiano dal centro verso i margini.
Questa struttura unica rende le foglie di kiwi una scelta interessante per l’ecoprint, in quanto catturano bene i dettagli e le sfumature delle venature durante il processo di stampa.

Foglia di kiwi in ecoprint

ALCUNE CURIOSITA’ Leggi tutto “Foglie di kiwi in ecoprint”

Arredamento artigianale con stampa in ecoprint

Ciao, ogni tanto ho voglia di scrivere articoli su considerazioni e suggerimenti, oggi ad esempio ho voglia di parlare dell’arredamento artigianale con stampa in ecoprint.
Infatti nel mondo dell’arredamento contemporaneo, ho notato che sempre più persone cercano soluzioni che siano non solo esteticamente gradevoli, ma anche sostenibili dal punto di vista ambientale.
L’arredamento artigianale con tessuti realizzati in ecoprint, quindi, si sta guadagnando un posto di rilievo in questa tendenza.
Questa tecnica innovativa permette di creare, come ben sappiamo, pezzi unici e autentici che non solo aggiungono un tocco di natura all’ambiente, ma contribuiscono anche a preservare il pianeta.

IDEE PER UN ARREDAMENTO ARTIGIANALE CON STAMPA IN ECOPRINT

I cuscini ad esempio, sono dei versatili elementi d’arredo, diventati ultimamente parte integrante dell’arredamento.
Possiamo infatti rinnovare l’ambiente, con poca spesa, aggiungendo  un tocco di natura e colore alla nostra casa.cuscini con stampa in ecoprint

Questi pezzi possono essere focali in un ambiente e possono senz’altro creare un’atmosfera decisamente accogliente.
Anche quadri e tende  possono essere degli elementi utilizzati per creare degli ambienti rilassanti ed informali, ma piacevoli e confortevoli.
Questo perché con le stampe in ecoprint  si può creare un’atmosfera rilassante ispirata appunto alla natura.
L’utilizzo infatti di materiali naturali, i colori caldi e neutri e l’aggiunta di tessuti morbidi e leggeri, possono trasformare una stanza, in un’oasi di assoluta tranquillità, direi, con conseguente fruttuoso relax.

tenda in cotone con ecoprint

Questi colori neutri, bianco, grigio, beige, verde, giallo e marrone che richiamano la natura, sono  colori perfetti da combinare insieme, per creare contrasti con le pareti oppure con i mobili.
L’unico suggerimento con le tende, è quello di posizionarle, in una finestra a nord, dove cioè batte poco il sole, altrimenti dobbiamo essere consapevoli che con il tempo, i colori sbiadiranno un po’.
Niente paura però, perché potremmo tornare a stamparci su.

sopraccoperta stampata su tele antiche

 

Per quanto riguarda invece i complementi d’arredo  come sopraccoperte, runner per tavoli, lampade ecc. possiamo sicuramente sbizzarrirci con questa nostra adorata tecnica.
Qui a fianco, in foto, potrete vedere una sopraccoperta realizzata con la tecnica dell’ecoprint realizzata su tele antiche, cucite tra loro.

Si potrebbero inoltre rivestire piccoli mobili, come sedie, panchetti, poltrone, testate del letto ed altro.
In questo modo possiamo avere decisamente un look unico.
Basterà infatti rinnovare il  piccolo mobilio, in modo raffinato e originale, ma che sarà poi, a mio avviso, di grande  impatto.

 

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