Coperte vettore

Chi lavora in ecoprint, ha sicuramente un numero indefinito di coperte vettore.
Cosa sono?  Le coperte vettore, sono dei tessuti, in genere di riciclo, che intrisi in sostanze coloranti o sali di ferro, trasferiscono ai nostri tessuti, appunto, il prodotto che hanno assorbito.
Spesso durante i miei corsi, mi fanno la domanda se le coperte vettore debbano essere mordenzate.
Certamente no, perché altrimenti la mordenzatura tratterrebbe il colore o il solfato ferroso e non si riuscirebbe più a trasferire, ciò che è stato assorbito.

Copertine in ecoprint

MISURE DELLE COPERTE VETTORE

Vi consiglio di creare le vostre coperte vettore con una misura leggermente più grande, rispetto alla misura del tessuto da stampare, circa quindi, due centimetri per lato.
Questo perché spesso, se si fa troppo uguale al tessuto, non si sa perché, ma ci si ritrova sempre che manca qualche centimetro.
Al contrario se si fa troppo grande, ci darà più fastidio nel momento dell’avvolgimento, che va fatto, vi ricordo, sempre molto stretto.
Inoltre consideriamo che più tessuto abbiamo da tingere, più sarà necessario materiale tintorio. In questo caso, essendo la coperta vettore più grande sarà solo materiale e prodotti, sprecati.

QUANDO  LE COPERTE VETTORE SONO “SMORTE”

Sappiamo bene che le “copertine” a volte vengono più belle del pezzo stesso che stiamo stampando. In questo caso, è tutto ok, ci sta.
Quando invece capita, che sono belle, ma un po’ smorte, allora in realtà, possiamo intervenire per ravvivarle un pochino e tentare di utilizzarle poi, per cucire i nostri piccoli manufatti.

Coperta vettore, ritoccata con inchiostri naturali

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Tessuti – seconda parte –

In questa seconda parte, oggi, continuo a parlarvi dei tessuti, facendo subito un ricco elenco di fibre:

TESSUTI E FIBRE  DI ORIGINE VEGETALE
I tessuti utili a noi ecoprinter, sono naturali e tra i tessuti e le fibre vegetali, troviamo: cotone, lino, canapa, iuta, cocco, ginestra, sisal, ibisco, ramiè, ( o filato di ortica), manila, paglia, bambo, soia e  kapok, che è la fibra naturale più leggera al mondo.
Anche la viscosa è annoverata da noi ecoprinter, tra le fibre vegetali in quanto è una fibra ottenuta dalla cellulosa pura e la cellulosa si ottiene sotto forma di polpa, dal legno di faggio, pino, abete rosso o eucalipto.
Tuttavia, la viscosa non è una fibra naturale come il cotone o la seta.
Questo perché per produrre 
viscosa dalle fibre naturali del legno, vengono impiegate sostanze chimiche.
La 
viscosa quindi alla fine, è una fibra semisintetica che però fortunatamente, si riesce a stampare e a tingere bene.

PROPRIETA’  DELLA VISCOSA

La viscosa a me piace molto in quanto possiamo dire che unisce le qualità del cotone e della seta.
Da un lato, infatti,  è morbida, lucente e delicata sulla pelle come la seta, motivo per cui il materiale è noto anche come seta artificiale. Dall’altro, è altrettanto resistente, traspirante e assorbente come il cotone.
Attenzione, è nota anche con il nome di “raion“, quindi quando su un capo troviamo scritto nell’etichetta raion, parliamo di viscosa.
Tessuto in viscosa
Tessuto in viscosa

TESSUTI E FIBRE TESSILI NATURALI DI ORIGINE ANIMALE

Si tratta delle fibre che si ricavano dal bulbo pelifero animale e da quelle ottenute per secrezione dai bozzoli di lepidotteri o acari.

Tra le lane troviamo : la merino che è una lana fine e pregiata ricavata dal vello della pecora e appartiene alla omonima razza di ovino, originaria della Spagna. Oggi però è allevata quasi interamente in Australia e Nuova Zelanda.
La shetland, la bluefaced leicester, la corriedale, la lana incrociata, quella di agnello, le lane inglesi, asiatiche e di Mazamet, quelle rigenerate e la lana cachemire, che è tra le fibre più note, e probabilmente più pregiate.
Il cachemire è ricavato dal pelo della capra tibetana.
Poi c’è  la lana d’Angora, da non confondere con quella mohair che viene invece prodotta con il pelo del coniglio dell’omonima razza. Viene molto spesso utilizzata in mescola con altre fibre a causa della sua scarsa resistenza all’usura e ai lavaggi.
Poi c’è il cammello e l’alpaca.
Il filato mohair, invece, è quello ricavato dalle capre d’Angora, una razza originaria della provincia di Ankara in Turchia ed è principalmente usato per creare tessuti di abbigliamento maschile.
Ancora c’è la vigogna o vicuña, il bisonte e  il quivut o quivuk.

Tutte queste lane, soprattutto se, sotto forma di tessuto, sono stampabili con la tecnica dell’ecoprint

Poi ancora, tra le fibre naturali di origine animale, c’è la seta, il crine e il bisso. Leggi tutto “Tessuti – seconda parte –”

I tessuti

Oggi vi parlerò, in questa prima parte dell’articolo dei tessuti.
La prossima settimana, seguirà una seconda parte perché l’argomento è molto vasto.
Per il mio compleanno a dicembre, ho ricevuto un bellissimo regalo: un libro, appunto, sui tessuti.
Il suo titolo in realtà è ” La grammatica dei tessuti “, un libro molto molto interessante per la mia attività e per i miei interessi.
La grammatica dei tessuti

Ho letto sul libro e credo fermamente, che ogni tessuto, ogni trama,  racconti una storia fatta di legami umani, tradizioni e innovazioni,  riflessioni, conoscenze, tecniche e viaggi.
Possiamo dire quindi che ogni tessuto nasce da uno scambio tra natura, progresso e sinergie varie.

RICORDI

Fin da piccola, sono stata una bambina curiosa che amava conservare in scatole, barattoli e quaderni, tantissimi materiali diversi.  In natura, raccoglievo fiori di ogni genere e li seccavo tra i libri, qualsiasi cosa trovassi a terra che colpiva la mia attenzione, la raccoglievo. Le mie scatole erano  ( e lo sono tutt’ora) piene di pignette, legnetti levigati dalle onde del mare, conchiglie e poi pizzi e merletti di ogni genere.
Ora da adulta, conservo la mia curiosità e la voglia di conoscere e sperimentare.
N
ei miei viaggi, adoro ad esempio, prestare attenzione ai vestiti tradizionali che la gente del posto indossa e amo osservare il loro abbigliamento per cercare di capirne anche il significato insito nella loro cultura.

Nel mio armadio dei tessuti, c’è ancora, la vecchia camicia della nonna o le sue vecchie lenzuola conservate e ancora profumate e tutto ciò mi porta indietro nel tempo.
Alcuni vecchi tessuti sono già  stati trasformati in tende o cuscini e altri sono in attesa della giusta ispirazione.

Vecchie lenzuola della nonna
Ultimamente  ho trovato nel vecchio baule, del tessuto antico, un po’ grezzo e molto robusto. Credo ne farò  delle calate per tende, stampate sempre con la mia amata tecnica dell’ecoprint. Leggi tutto “I tessuti”

Il Natale si avvicina

Il Natale si avvicina e noi dobbiamo  prepararci per tempo.
Dite che è  troppo presto?  A me però, piace godermi il Natale già da ora, non tutto insieme, ma un po’ alla volta, già quindi dai preparativi.
Poiché  ormai lo sappiamo, possiamo fare molto con poco!

PICCOLE IDEE DI RICICLO

Vi mostro cosa ho preparato con avanzi di copertine vettore, abbandonate lì  da qualche tempo.
Il Natale si avvicinaDa un cartamodello, comprato in qualche fiera, ho ricavato le singole parti indicate.
Ho selezionato per colore le “copertine”, riproducendo con taglio e cucito, ogni singolo pezzo.
Prima però ho cercato di abbinare i colori, creando dei contrasti tra i chiari e gli scuri.
Li ho poi resi tridimensionali, con  ovatta da imbottitura. Se non ne avete però,  potete tagliuzzare avanzi di stoffa, che io non butto mai, ma conservo in una busta apposita, da utilizzare  appunto come riempimento per le future creazioni.  Qui, trovate il link con tutte le spiegazioni.

Albero Natale tessile in costruzione
Una volta creati e cuciti tutti i pezzi, basta poi assemblarli insieme e il nostro alberello di Natale tessile è pronto.
Con poco tessuto e in particolare, con tutti i nostri amati colori naturali, ecco che il decoro per il Natale, sarà  pronto in pochi passaggi. Leggi tutto “Il Natale si avvicina”

Come fare una busta tessile

Oggi vi descrivo come fare una busta tessile.
Giorni fa infatti,  è stato il compleanno della mia più cara amica e io che amo le sfide, ho deciso che il suo biglietto di auguri, doveva essere contenuto in una busta tessile realizzata con le mie mani .

busta tessile e biglietto
Spesso mi dicono che la creatività non mi manca ed io, spronata da queste lusinghe, spesso mi metto alla prova. Del resto è vero, l’handmade è il mio stile di vita e credo che la creatività  sia più  bella se condivisa.

RICICLO PER UNA BUSTA TESSILE
Ho quindi immediatamente cercato, tra i miei tessuti, chiaramente tinti in modo naturale, le nuance più adatte. Cercavo piccoli pezzi in tinta unita, perché avrei poi voluto ricamarli e aggiungere una scritta.

Tra le varie mie tinture ho scelto infine, del cotone tinto con fiori di acetosella in tintura scarica e del lino tinto con cocciniglia scarica anch’essa.
Si, perché in genere riciclo fino all’ultimo le mie tinture, anche perché quelle esauste, sono proprio quelle più di mio gusto.
Non ho realizzato una busta tessile semplice, no, altrimenti non era una sfida abbastanza difficile…

COME FARE UNA BUSTA TESSILE
Ho tagliato 4 quadrati 20×20 , due per colore e li ho assemblati cucendoli  a macchina, alternando appunto i colori. Non è stato affatto semplice, perché le geometrie, nel cucito, per me, sono complicate. Una volta però superato questo passaggio, la strada è stata in discesa.

Leggi tutto “Come fare una busta tessile”