Una pianta affascinante: l’Inula viscosa

Di questa pianta affascinante, l’inula viscosa, vi ho già parlato in un altro articolo.
Ma poiché è una pianta che si trova solo in questo periodo, ho deciso di parlarvene di nuovo.
In realtà l’inula viscosa fiorisce tra agosto e novembre, proprio quando molte altre piante stanno già terminando la loro fioritura.
Questo la rende una preziosa fonte di nettare e polline per gli insetti, in particolare per api e farfalle, durante una stagione in cui le risorse alimentari per questi insetti sono scarse.

Una pianta affascinante in fiore: L'inula viscosa

L’Inula Viscosa, conosciuta anche come enula bacicci o dittrichia viscosa, è una pianta cespugliosa, perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa soprattutto nelle regioni del Mediterraneo.
Una delle peculiarità più note di questa pianta è la sua capacità di produrre una sostanza vischiosa, da cui deriva il suo nome.
Oltre alla sua robustezza e adattabilità, l’inula viscosa è conosciuta per le sue numerose proprietà medicinali e tintorie, che la rendono una pianta, appunto, dalle molteplici applicazioni.

CARATTERISTICHE E PARTICOLARITA’

L’Inula viscosa è caratterizzata da una struttura ramificata che può raggiungere anche il metro di altezza. Le foglie sono lanceolate, alterne, e coperte da una sottile peluria, che conferisce alla pianta il suo caratteristico aspetto “viscoso”.
Durante la stagione della fioritura, la pianta si riempie di capolini giallo intenso, simili a piccoli fiori di margherita, che attraggono, come dicevo,  una vasta gamma di insetti impollinatori.
Una delle caratteristiche distintive dell’inula viscosa è la sua resistenza.
Infatti  è una specie pioniera, che colonizza facilmente suoli incolti, terreni aridi, ma è anche presente spesso, lungo i margini delle strade cittadine.
Le sue radici penetrano profondamente nel suolo, garantendo un ottimo approvvigionamento idrico anche in ambienti aridi.

CURIOSITA’ E UTILITA’ DELL’INULA VISCOSA 

Lotta biologica: L’Inula viscosa è strettamente legata alla lotta biologica contro la mosca dell’olivo.
All’interno dei suoi fusti infatti, si sviluppa un insetto, la Myopites stylatus, che rappresenta l’ospite svernante di un parassitoide naturale della mosca dell’olivo.
In questo modo, la pianta contribuisce a ridurre l’utilizzo di pesticidi in agricoltura.
Biodiversità: Questa pianta riveste un ruolo fondamentale, anche per la biodiversità, in quanto fornisce abbondanti riserve di polline e nettare, attirando numerosi insetti utili, respingendo invece, quelli dannosi.
Proprio per questo è considerata un’alleata preziosa per gli agricoltori.

UNA PIANTA AFFASCINANTE L’INULA VISCOSA IN TINTURA NATURALE

Uno degli usi più affascinanti dell’inula viscosa è però, per noi, nel campo della tintura naturale .
tintura naturale
Questa pianta contiene diversi principi tintori, in particolare flavonoidi, come la quercetina, un potente pigmento giallo.
La quercetina è nota per la sua capacità di legarsi facilmente alle fibre tessili e di produrre colori duraturi e resistenti alla luce.
  Oltre ai flavonoidi, contiene anche i lattoni sesquiterpenici , che le conferiscono un potere colorante interessante.
Le foglie e i fusti della pianta vengono utilizzati per ottenere diverse tonalità di giallo, che possono variare dall’ ocra, al giallo intenso a seconda delle condizioni di estrazione e del mordente utilizzato.

Nella tintura naturale, i mordenti sono sostanze che si utilizzano per fissare il colore alle fibre. Tra i mordenti più comuni utilizzati con l’inula viscosa ci sono l’allume e il ferro, che aiutano a modulare le tonalità del giallo o a virare verso colori più scuri e terrosi, come il verde oliva o il marrone.
L’uso del ferro, ad esempio, può scurire notevolmente il giallo prodotto dalla pianta, conferendo alla fibra tessile un tono verdastro.
Quindi la scelta del mordente e il tempo di macerazione influenzano notevolmente il risultato finale.

Leggi tutto “Una pianta affascinante: l’Inula viscosa”

Storia di una tintura

Oggi vi racconto la storia di una mia tintura.
Sappiamo bene che tingere un tessuto con metodi naturali, può essere un’esperienza affascinante e ricca di soddisfazioni, ma a volte la fretta può portare a qualche imprevisto.
Come ogni processo creativo, anche la tintura può riservare delle sorprese, a volte anche  sgradevoli, come l’apparizione di macchie e puntini indesiderati.
La tintura naturale invece, richiede attenzione, pazienza e soprattutto il rispetto del tempo necessario affinché il colore si fissi in modo uniforme e senza macchie.
Tintura naturale
Tuttavia, anche quando qualcosa va storto, come nel mio caso recente, c’è sempre un lato positivo e una lezione preziosa da imparare.

UN PROGETTO DI TINTURA E UNA CORSA CONTRO IL TEMPO 

Mi ero dedicata con entusiasmo a un progetto di tintura naturale, utilizzando ingredienti tradizionali.
Il tempo era limitato e volevo completare il tutto velocemente, ma a volte, la fretta ci gioca brutti scherzi.
Infatti cercando di velocizzare il processo, possiamo commettere degli errori che compromettono il risultato finale.
È quello che è successo a me!
Nella fretta, nonostante anni di esperienze, non ho considerato, al momento, quanto fosse importante seguire i passaggi con calma: lasciare che i colori si fissassero con il giusto tempo, ma soprattutto mescolare bene la tintura per applicarla uniformemente.
Nonostante quindi tutta la mia buona volontà, l’effetto finale non è stato esattamente come lo avevo immaginato.
Il risultato? Alcune parti del tessuto  avevano delle strane macchie, puntini e sfumature non omogenee che  hanno rovinato il mio progetto.

Storia di una tintura

STORIA DI UNA TINTURA

Quando mi sono accorta delle macchie, inizialmente c’è stata una certa delusione.
Chiaramente avrei voluto ottenere un risultato perfetto al primo tentativo, ma ho realizzato subito che la perfezione non sempre è il punto d’arrivo di un processo creativo.
La tintura naturale, d’altronde, è un processo vivo, imprevedibile e meravigliosamente autentico.

GLI INCONVENIENTI PIU’ COMUNI

Nel processo di tintura naturale, ci sono diversi fattori che possono portare a un risultato non uniforme:
Mescolatura poco accurata: non distribuire bene il composto può causare zone più scure o più chiare.
Qualità dei materiali: anche la purezza e la freschezza dei coloranti naturali, influenzano notevolmente il risultato finale.
Un colorante non fresco o contaminato può causare macchie e irregolarità.
Preparazione del tessuto: Il tessuto da tingere deve essere accuratamente preparato, sgrassato e mordenzato per fissare il colore in modo uniforme. Un’imperfezione in questa fase può portare a risultati non omogenei.
Applicazione affrettata: Spesso, tenere in immersione la tintura troppo poco, porta a una copertura irregolare, lasciando spazi vuoti o eccessi di colore in certi punti.
Tecnica di tintura: Ogni colorante naturale ha le sue peculiarità e richiede una tecnica specifica.
Fattori ambientali: La temperatura, l’umidità e la luce possono influenzare il processo di tintura e alterare il risultato finale.

ALCUNI CONSIGLI 

Documenta l’accaduto: scatta delle foto del tessuto macchiato e prendi nota delle cause che, secondo te, hanno portato a questo risultato.
Analizza l’errore: cerca di capire cosa è andato storto e quali sono state le conseguenze.
Sperimenta: prova a correggere l’errore sovra-tingendo o applicando altre tecniche.
Crea qualcosa di nuovo: a volte, un errore può portare a risultati inaspettati e positivi. Lasciamoci ispirare quindi dalle macchie e dai puntini, per creare un nuovo progetto.

Lasciamoci ispirare dalle " macchie"
Lasciamoci ispirare dalle ” macchie”

 

Leggi tutto “Storia di una tintura”

Ruggine e ossidi sui tessuti

E’ ormai da tanto tempo che uso la ruggine e gli ossidi sui miei tessuti, perché il tessuto così lavorato, mi piace molto perché mi sa di antico.
La ruggine, spesso vista come un segno di decadimento o abbandono, è in realtà un’opera d’arte creata dalla natura stessa.
Infatti uno dei fenomeni più affascinanti, è proprio la forza della natura  che, con la sua formazione della ruggine, incarna direi,  l’essenza stessa della trasformazione e dell’evoluzione.

Per chi fosse interessato, prossimamente, anzi precisamente il 25 e il 26 maggio, terrò un corso proprio sulla ruggine e ossidi sui tessuti, legati poi anche alla tintura in indaco  e all’ecoprint.

Ruggine con indaco su cotone
Ruggine con indaco su cotone

In realtà, è talmente una tecnica versatile, che permette di trasformare qualsiasi cosa, in veri e propri capolavori, arricchiti appunto, dalla bellezza dell’ossidazione.

IL FASCINO DELLA RUGGINE

La ruggine è il risultato di un’interazione chimica tra il ferro, l’ossigeno e l’umidità, un processo che può richiedere anni per svilupparsi completamente. Però io, durante il corso vi insegnerò a produrla nel giro di poche ore.
Questo processo di ossidazione, trasformerà il metallo in una varietà di tonalità arrugginite,  con sfumature di colore che variano dal rosso-arancione al marrone, al nero, creando texture uniche  e irripetibili sui tessuti.

UN’ARTE IMPREVEDIBILE

Ciò che rende così affascinante l’utilizzo della ruggine e degli ossidi sui tessuti, per creare appunto stampe tessili, è la sua imprevedibilità.
Ogni pezzo è unico, con pattern e colori che si sviluppano in modo organico, seguendo sicuramente solo le leggi della natura, anziché i dettami della mano umana.

ruggine su seta
È un processo che sa di imperfezione e irripetibilità, come spesso succede, del resto,  nell’ecoprint.
L’idea di utilizzare la ruggine come mezzo per creare stampe tessili, in effetti potrebbe sembrare insolita.
Ma è proprio questa stranezza che rende il processo così affascinante.
E’ possibile inoltre trasferire dei disegni con la ruggine ben precisi sui tessuti, creando così stampe, che fondono in tutta la loro bellezza, la ruvidezza dell’ossido di ferro con la morbidezza dei tessuti.
Ruggine e ossidi sui tessutiAdoro questi grafismi sui capi d’abbigliamento, infatti chi mi conosce bene, sa che amo unire le varie tecniche di stampa .
Sapete anche poi, che vado sempre alla ricerca di nuove tecniche e nuove sperimentazioni in modo da esplorare tutte le possibilità espressive. Leggi tutto “Ruggine e ossidi sui tessuti”

Tintura con scarti alimentari Parte seconda

In questa seconda parte dell’articolo sulla tintura con scarti alimentari, vi darò prima piccoli cenni, sull’ antica arte di ottenere colori naturali.
C’è da dire che nei tempi antichi, molti popoli,  avevano una stretta connessione con la natura e un profondo rispetto per ogni elemento che essa offriva. 
In un mondo in cui nulla veniva sprecato, gli scarti alimentari rappresentavano una risorsa preziosa, utilizzata con maestria per una varietà di scopi.
 Uno di questi era appunto, la tintura dei tessuti.
Ogni cultura antica, dalle civiltà mesopotamiche ai popoli dell’antica Cina, dall’Impero Romano agli Egizi, utilizzava infatti,  gli scarti alimentari per ottenere pigmenti naturali per tingere tessuti. 
Le bucce di cipolla, le radici di piante, i frutti, le bacche e persino i residui di vino erano solo alcune delle materie prime impiegate per creare una gamma stupefacente di colori.

FERMENTAZIONE : IL SEGRETO DELLA TINTURA ANTICA 

Uno dei metodi più intriganti utilizzati dalle culture antiche per ottenere pigmenti per la tintura era la fermentazione. Questo processo coinvolgeva la decomposizione controllata di materiale organico, spesso con l’ausilio di batteri e lieviti naturali, per produrre sostanze coloranti.
 Ad esempio, i Romani appunto, utilizzavano la fermentazione per ottenere il famoso colore porpora, prelibatezza riservata all’élite. 
Le conchiglie di un particolare tipo di mollusco venivano messe in una miscela di acqua e urina, che, attraverso un processo di fermentazione, produceva il pigmento desiderato. 
Questo metodo, sebbene poco attraente per gli standard moderni, rappresentava un’importante innovazione tecnologica per l’epoca.

TINTURA CON SCARTI ALIMENTARI E LE  SUE LEGGENDE SUL VIOLA

Nel mondo antico, il viola era un colore di grande prestigio e potere, legato a divinità e sovrani.
La leggenda vuole che il primo colorante viola sia stato scoperto casualmente da Ercole, o più precisamente, da un suo cane che morse una lumaca di mare, tingendosi la bocca di viola.
Questo evento portò alla creazione del famoso “viola di Tiro”, un colorante costoso e ricercato, prodotto dai gusci di alcuni molluschi.
Tuttavia, oltre ai metodi più esotici, venivano impiegati anche materiali più umili, come le vinacce, residuo della pressatura dell’uva, per ottenere sfumature di rosa, grigio e viola.

INNOVAZIONI

Oltre all’utilizzo diretto degli scarti alimentari, ci sono oggi progetti, che mirano a creare tessuti biodegradabili utilizzando microrganismi presenti nei rifiuti organici.
Questi tessuti possono essere compostati alla fine della loro vita utile, contribuendo a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dell’industria tessile.
Personalmente trovo questa innovazione, veramente incredibile ma soprattutto utile e secondo me, non dovrebbe essere assolutamente  sottovalutata.

TINTURA CON SCARTI ALIMENTARI

Avocado per Tonalità di Rosa
Sappiamo bene ormai, che le bucce e il nocciolo dell’avocado, spesso scartati, sono ricchi di tannini e possono donare alle stoffe una tonalità delicata di rosa.
Ricordate però di pulire bene sia la buccia che il nocciolo, che poi verrà tagliato in piccoli pezzi per estrarre al meglio.

Buccia e nocciolo di avocado
Ma anche con il suo nocciolo possiamo creare facilmente, fantastici bottoni.
Ho tagliato quindi una parte del nocciolo, precisamente la parte più interna dello spessore adatto ad un bottone e prima di farlo seccare, semplicemente con uno stuzzicadenti, ho praticato 2 fori per poterlo poi cucire.
L’idea mi è venuta perché avevo necessità di un bel bottone, che non fosse comune e che fosse in linea con le mie creazioni.
Qui sotto potete vedere l’effetto, mentre sta ancora seccando.

Bottone con nocciolo di avocado

TINTURA CON SCARTI ALIMENTARI: Tè per una Tintura Naturale
La tintura dei tessuti con il tè, rappresenta secondo me, un vero ponte tra passato e presente.
Infatti ricordo la mia cara Nonna che tingeva e trasformava i suoi tessuti di lino in colori ancor più belli, con sfumature che andavano dal beige al marrone.
Infatti a seconda del tipo di tè utilizzato – nero, verde, o anche il tè oolong, quello definito tè blu , ( per chi non lo conoscesse, è quello ottenuto da foglie sottoposte a parziale ossidazione) è possibile ottenere una vasta gamma di tonalità naturali, molto delicate.

Leggi tutto “Tintura con scarti alimentari Parte seconda”

L’Aralia

Vi sembra strano he oggi  vi parli dell’Aralia?
Le sue grandi foglie, sono talmente belle che, ho voluto, chiaramente, per forza,  provarle in ecoprint.
L’Aralia, con la sua forma elegante e gli intricati dettagli, è a mio avviso, un vero e proprio capolavoro della natura.
Ogni specie vegetale, del resto, offre foglie uniche, con contorni, venature e sfumature che riflettono la diversità e la bellezza della flora mondiale.
Alcune foglie però, sono particolarmente belle per la loro forma distintiva e quindi, possono attirare i vari creativi, che le possono immortalare  nelle varie creazioni, esattamente come è successo a me!
Prima però, cerchiamo di conoscere le sue caratteristiche.

L'Aralia in ecoprint

CARATTERISTICHE DELL’ARALIA

L’Aralia è una pianta appartenente alla famiglia delle Araliaceae, sempreverde, conosciuta soprattutto, per la sua bellezza ornamentale.
Originaria principalmente delle regioni dell’Asia orientale e del Nord America, l’Aralia può variare in altezza da piccoli arbusti ad alberi più imponenti.

Le sue foglie,  sono spesso composte da numerose piccole foglioline.
Alcune varietà di Aralia presentano anche fiori vistosi, che vanno dal bianco al verde, contribuendo alla loro attrattiva estetica.
La pianta è nota per la sua resistenza e adattabilità, il che la rende un’ottima scelta come pianta decorativa per giardini e condomini, proprio come il mio.
Infatti una curiosità affascinante riguarda la sua capacità di adattarsi alle diverse condizioni ambientali, dalla luce solare abbondante alle ombre più profonde.

Aralia foglie

PROPRIETA’

Oltre alla sua bellezza estetica, l’Aralia vanta caratteristiche biologiche interessanti.
Ad esempio, molte varietà di Aralia sono conosciute per le loro proprietà purificanti dell’aria, rendendole scelte ideali per ambienti interni.
Inoltre, alcune specie hanno foglie con proprietà aromatiche, che aggiungono un tocco di fragranza al giardino. Leggi tutto “L’Aralia”