Dove trovo la mia ispirazione

Dove trovo la mia ispirazione per realizzare le mie creazioni?
Non  è molto facile in realtà, ma bisogna pur cercare di usare delle strategie.

DOVE TROVO LA MIA ISPIRAZIONE
Essendo una persona molto curiosa, mi guardo molto intorno, quando passeggio, quando vado per negozi  ma soprattutto quando sono in mezzo alla natura.

dove trovo la mia ispirazione
Ispirazioni dalla natura

L’ispirazione però può arrivare anche mentre sono sotto la doccia o quando danzo o quando mi rilasso!

Se insomma trovo una cosa che mi provoca una qualche emozione particolare, parto da lì.
In genere cerco sempre di rimanere su una cosa semplice, poi chiudo gli occhi per un attimo e la immagino. E’ proprio quella piccola emozione che fa mettere in azione il mio cervello e che a volte mi può dare l’ispirazione giusta.
Gli stimoli visivi in genere sono quelli più utili, quindi, dove trovo la mia ispirazione?
Se sono in mezzo alla natura, magari traggo ispirazione da piccole cose che crescono sulle rocce, o dalla forma di alcuni licheni, o dalla forma di un albero. Se ci pensiamo infatti tutto proviene dalla natura : la simmetria, le più strane forme, i colori ed anche gli odori. Tutto può tornare utile insomma.
Albert Einstein diceva che ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già inventata.
Cosa avviene quindi nel nostro cervello quando siamo ispirati? Io credo che quel qualcosa che ha scatenato l’idea, ci parli, ed è proprio questo che ci spinge a creare, sperando che gli altri vedano ciò che vediamo noi o ciò che vogliamo esprimere.

Nuova ultima ispirazione
Nuova ultima ispirazione, con colori naturali

COSA FACCIO ALLORA?

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Nuno feltro bianco

Ogni tanto una pausa colore ci vuole, sicuramente però, non per realizzare un nuno feltro bianco noiso, ma qualcosa di veramente prezioso.
Il monocromatico mi piace molto e essendo il bianco  molto richiesto, questo è  quel che ho creato in questi giorni.

Nuno feltro bianco effetto mosaico

E’ un capo artigianale ideale per la primavera, l’autunno e l’inverno.
In questo progetto, con l’effetto mosaico, ho ricreato una specie di pizzo  perché gli stessi moduli sono ripetuti più volte. Con la leggerezza del tessuto così creato, ho prodotto uno scialle arioso ma resistente, leggero ma caldo, morbido e trasparente, ma avvolgente. Insomma un qualcosa di unico.
Unico in tutti sensi, perché in un lavoro artigianale, come ben sappiamo, non ci potranno mai essere due capi uguali.

QUALITA’ DEL NUNO FELTRO
Esaltare la leggerezza e la trasparenza, in un lavoro in nuno feltro secondo me è  la cosa principale su cui porre attenzione. Per questo, in questo progetto, ho usato una seta garzata, esattamente la Seta Margilan.
Durante la lavorazione, la seta, già molto leggera in partenza, si sgrana e dona al capo lavorato una particolare trama che ricorda  i vecchi pizzi. Texture su seta Margilan

Infatti durante la lavorazione, le fibre della lana migreranno sulla seta e per ottenere ciò, oltre le competenze specifiche sarà necessaria tanta tanta pazienza. Infatti prima bisognerà creare un design, spontaneo o ragionato che sia, poi si procederà ad infeltrire il tutto.
La società  di oggi si basa molto sul lavoro tecnologico, ma come sapete, io amo il lavoro artigianale  che è  basato appunto sul lavoro manuale.
Solo così credo, con l’uso delle mani, posso mirare a produrre capi di abbigliamento di nicchia.
Sono sempre stata attratta,  infatti, dal pezzo unico, proprio per il fascino che emana.

NO ALL’ OMOLOGAZIONE

Oggigiorno, troppo spesso si vedono le stesse cose su tante, forse troppe persone e questo spesso avviene, anche solo perché un modello spopola sui social.
Devo dire invece, che non mi è  mai piaciuta l’omologazione e secondo me la differenza nel vestire, sta proprio nel capo esclusivo.
Inoltre i materiali con i quali vengono realizzati i capi, sono assolutamente naturali, pura lana vergine e pura seta. Questi materiali pregiati, rendono i miei accessori o i capi di abbigliamento in feltro o nuno feltro di una qualità direi, indiscussa.

Molti, alla parola feltro, arricciano il naso, pensando ad un tessuto, ruvido che dà fastidio alla pelle, mentre vi assicuro che la sua consistenza è piacevolissima al tatto e molto morbida.

scialle nuno feltro bianco

Penso fortemente, che ogni lavoro prodotto dalle mani di un artigiano, esca dalla propria interiorità e questo capo in nuno feltro bianco, è stato realizzato infatti per una persona speciale.

Mi piace ricordare una bella frase di Pablo Picasso :
“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Quindi, incoraggio tutti alla creatività, perché nonostante alcuni pensino il contrario, vi assicuro che la creatività è proprio ma proprio di tutti.

 

 

Indaco ed ecoprint

 

L’indaco in generale, abbinato all’ecoprint in particolare è una delle tinture naturali che preferisco.
Se cerchiamo sul web la parola indaco, troviamo questa definizione: colore dello spettro percepibile dall’occhio umano, compreso tra l’azzurro e il violetto. Pur essendo classificato come colore freddo, io lo trovo invece molto “caldo”. Insomma uno dei miei colori preferiti da sempre. Come dicevo prima infatti, un capo tinto con l’indaco in abbinamento con l’ecoprint, lo trovo veramente raffinato.

Completo con tintura indaco ed ecoprint


L’indaco fu uno dei coloranti tra i più preziosi nel mondo antico, usato in Egitto, dove si sono trovate mummie, risalenti al 1500 a.C. avvolte in teli tinti di azzurro d’indaco.
Il pigmento di indaco però è una sostanza colorante nota già 4000 anni fa in Asia, il suo nome infatti deriva dalle Indie. L’ India è considerata infatti il più importante centro produttore ed esportatore fin dall’antichità.
Il suo colore è amato da diverse culture. Infatti in Europa veniva utilizzato, prima delle battaglie, per colorare la pelle e in Giappone, veniva utilizzato per tingere i kimono dei defunti.

 

Fu anche uno dei colori più apprezzati e carichi di significato nel mondo dell’arte.  Infatti  fu il protagonista di molte forme artistiche e utilizzato  nell’arte pittorica da alcuni grandi Maestri per dipingere i mantelli delle Madonne.
Era considerato inoltre  un simbolo di prestigio, quindi un colore nobile.
Trovate qui la sua interessante storia.

E’ inoltre il titolo di una bellissima e famosa canzone di Zucchero:Indaco dagli occhi del cielo “che a me piace molto .
Se piace anche a voi potrete ascoltarla  qui

ESTRAZIONE DEL COLORE
Il colore blu oggi, si può ottenere dal pigmento ricavato da tre diverse piante, dall’indaco ( Indigofera tinctoria) dal guado ( Isatis tinctoria) e dalla persicaria dei tintori (Poligonum tinctorium).
Se si usano foglie fresche, il colore risulterà meno saturo, se invece si vuole ottenere un colore bello pieno, dovremo usare l’estratto.
Di queste tre piante, solo le ultime due , sono coltivate più facilmente in Europa, per l’Indaco invece, credo rimanga Leggi tutto “Indaco ed ecoprint”

La mimosa

Oggi voglio parlarvi della mimosa, perchè è un bellissimo fiore di questo periodo dell’anno. Infatti  fiorisce abbondantemente tra gennaio e marzo.
La mimosa è comunemente chiamata così, ma il suo nome scientifico è Acacia dealbata. E’ una pianta sempreverde che conserva le sue foglie per tutto l’anno e  appartiene alla famiglia delle Mimosaceae e al genere delle Acacie.
Ne esistono diversi tipi, ad esempio, vicino casa, ho un tipo di mimosa, detta Pudica, che richiude le sue foglie, appena vengono toccate.
Nel campo della medicina, la mimosa è indicata                                                                   nelle diete, perché riduce il senso di fame e diminuisce l’assorbimento dei grassi.

MIMOSA PIANTA DALLE MILLE VIRTU’

Dovete sapere che la mimosa è un concentrato di benefici e virtù.
Se ne usano tutte le parti, dai fiori alle foglie, alla corteccia.
Dalla distillazione dei fiori freschi possiamo ottenere oli essenziali, utili perché hanno proprietà lenitive, quindi usati contro gli arrossamenti, l’acne e le scottature della pelle. Il ricavato del suo oleolito è cicatrizzante ed è molto usato in cosmetica, infatti rientra nella composizione di circa 80 profumi.

Dalla sua corteccia, che contiene tannini, possiamo ottenere un decotto ricco anche di minerali, come rame, zinco, ferro, magnesio e manganese.
Il decotto è utile contro l’influenza e le bronchiti. Sempre dalla corteccia è possibile preparare tisane curative dermopurificanti, adatte per migliorare l’aspetto della pelle e gli inestetismi della cellulite.

CARATTERISTICHE

La mimosa è una pianta con origini australiane, ha una elevata adattabilità ed è  molto vigorosa pur temendo le gelate. E’ una pianta abbastanza resistente alle malattie ed ha una caratteristica curiosa. E’ molto competitiva, soprattutto nei confronti di altre mimose. E’ proprio per questo che tra un esemplare e l’altro si lasciano sempre almeno 3 metri.

USO IN ECOPRINT
Tempo addietro, avevo stampato la mimosa su cotone ottenendo un risultato abbastanza soddisfacente.La mimosa su cotone
Poi, giorni fa mi sono detta: perché non stamparla sulla seta ?

Volevo riprodurre le sue infiorescenze sferiche, così decorative e intensamente profumate, sul tessuto. Ho optato per uno scialle di seta per poterlo indossare in primavera.

Ecoprint : foglie e fiori di mimosa su seta

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Non gettare i gusci delle noci

Non gettare i gusci delle noci, vi domanderete, e perchè ?
Sia se siete appassionate di ecoprint e tintura, sia che non lo siate, i motivi sono molteplici. Molti, forse la maggior parte, considerano i gusci inutili e li buttano via. Ma se sapessero le loro qualità, li conserverebbero.
Per prima cosa, hanno proprietà benefiche sulla salute.
Se ne può ricavare un tè con proprietà  antibatteriche, disinfettanti gastro-, intestinali, ipotensive, proprietà emollienti e lenitive. E’ utile per le carenze di calcio, per i disturbi dello stomaco, per la tosse e tanto altro.
Sono ricchi inoltre di sostanze nutritive. Prendiamo quindi l’abitudine di conservarli.

ALTRI USI INTERESSANTI
Abbiamo poi una soluzione ecologica per riciclarli e curare le nostre piante. Sulle piante in vaso ad esempio, i gusci delle noci fungono da risorsa gratuita. Sono utili in inverno, per riparare e conservare il calore del terreno, come fossero una coperta, inoltre conservano l’umidità del terreno, proteggendo le piante e soprattutto le radici.  Infatti faranno passare l’acqua della pioggia o dell’innaffiamento, ma impediranno al ghiaccio di stringere in una morsa le radici. Così le nostre care piante supereranno l’inverno e il freddo, senza danni.
Inoltre limitano l’insorgere di erbe infestanti.
Questo  ci aiuterà anche a non usare diserbanti chimici e a produrre un’agricoltura naturale. Infatti usando il metodo della pacciamatura, in questo caso, si avrà un aiuto ” ecologico”  prezioso e nel momento in cui, nel tempo, si decomporranno, nutriranno anche la terra.

Altro uso attento alla salute del nostro pianeta, se si ha un caminetto o un forno a legna, è quello di usare i gusci delle noci come combustibile,  perché i gusci, ardendo,  hanno un alto potere calorifico, simile a quello della legna.

NON GETTARE I GUSCI DELLE NOCI

gusci delle noci

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