Discharge

Cos’è il Discharge in Ecoprint?
Il termine “discharge” significa letteralmente “scarico” o “rimozione“.
In ecoprint, si riferisce alla capacità di alcune piante di decolorare la superficie del tessuto, trattato con mordenti o coloranti naturali.

Discharge su fondo scuro

 

Questo accade a causa di particolari composti chimici contenuti nelle foglie, che agiscono sui pigmenti già presenti nel tessuto e li modificano o li eliminano.
In questo modo, si riusciranno a creare motivi chiari su fondi scuri.

COME AGISCE IL DISCHARGE? 

Il discharge avviene, come dicevo,  attraverso reazioni chimiche tra i tannini, gli acidi e altri componenti presenti nelle foglie e i mordenti o i pigmenti del tessuto.
Il Discharge agisce in modo selettivo.
La conseguenza è un effetto di schiarimento, scolorimento o alterazione del colore di fondo, che creerà  effetti visivi di grande impatto.
La variazione, certamente dipende dalla pianta utilizzata, dal tipo di tessuto e dal metodo di mordenzatura.

PERCHE’ USARE IL DISCHARGE NELL’ECOPRINT 

Il Discharge aggiunge una dimensione extra all’ecoprint, permettendo di creare maggiori contrasti e profondità.
Si possono ottenere effetti tridimensionali, motivi in negativo e combinazioni di colori sorprendenti.
Praticamente, combinando piante che lasciano pigmento con quelle che rimuovono il colore, si possono ottenere effetti di ombre e luci, di chiari e scuri e di texture particolari.

Senza contare poi, che possono essere utilizzate tutte le foglie, anche quelle non prettamente tintorie e questo per la stagione invernale, dove le foglie scarseggiano, è di grandissimo aiuto.

PIGMENTI COINVOLTI NEL DISCHARGE 

Le piante che producono discharge agiscono su vari pigmenti, tra cui gli  antociani, che sono responsabili dei colori blu, viola e rossi; questi però, a volte,  possono subire variazioni cromatiche o addirittura sparire.
I carotenoidi sono tendenzialmente stabili, ma possono anche essere influenzati dai tannini. Lo sappiamo bene che nell’ecoprint, nulla è certo e tutto è possibile!
Poi incontriamo spesso, nelle foglie, i flavonoidi, che possono reagire con il mordente e creare effetti di scolorimento.

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Il grigio in ecoprint

Dopo le feste ritroviamo l’eleganza con il grigio in ecoprint:

Le feste sono un’esplosione di colori. Tra luci scintillanti, decorazioni vivaci, l’oro e il rosso che dominano la scena, ci lasciamo in genere trasportare, dall’energia e dalla magia del periodo.
Ma quando tutto questo finisce e il nuovo anno si apre, arriva il momento di ritrovare equilibrio, semplicità e quella bellezza essenziale, che ci invita a rallentare e respirare.
In questa atmosfera di quiete post-festiva, il grigio in ecoprint, è per me, una scelta di stile elegante, minimale e profondamente connesso alla natura.

UN INVITO ALLA SEMPLICITA’ 

Nel dopo feste, il grigio quindi, non è solo un colore, ma uno stato d’animo.
È il simbolo di un ritorno alla semplicità, al minimalismo che non rinuncia però, all’eleganza.
Il mio ecoprint in grigio, rappresenta proprio, una celebrazione di questa filosofia, perfetta per chi vuole indossare o avere in casa qualcosa di unico, raffinato e sostenibile.

stampa su seta

IL GRIGIO: ELEGANZA SENZA TEMPO

Il grigio è un colore che spesso viene sottovalutato, per me  invece, rappresenta un mondo intero.
È il ponte perfetto tra luce e ombra, un colore che si adatta a tutto e che riesce a comunicare sia calma che raffinatezza.
Tra le palette cromatiche più affascinanti che esaltano l’ecoprint, spiccano poi i grigi denaturati, quindi tonalità come il grigio cemento, lo zinco e il grigio argentato.
Questi colori evocano eleganza e sobrietà, valorizzando il minimalismo delle forme botaniche in modo unico.

I grigi denaturati: tra raffinatezza e versatilità

Il termine “grigi denaturati” si riferisce a sfumature di grigio che si allontanano dal neutro puro, arricchendosi di sottotoni caldi o freddi, spesso ispirati alla materia naturale.
Il grigio cemento, ad esempio, ha una connotazione più ruvida e industriale, richiamando superfici urbane e le texture grezze.

grigio cemento
grigio cemento

Il grigio zinco, più freddo e metallico, aggiunge un accento luminoso che contrasta magnificamente con le linee semplici delle piante.

Grigio su seta
Infine, il grigio argento, colore leggero e delicato, regala una sensazione eterea e raffinata.
Queste tonalità non solo esaltano il minimalismo delle forme botaniche, ma sono anche perfette per creare composizioni che bilanciano natura e design contemporaneo, ideali per ambienti moderni e spazi zen.

PERCHE’ SCEGLIERE IL GRIGIO IN ECOPRINT

Il grigio, spesso percepito come neutro e anonimo, possiede, a mio avviso, una profondità e una versatilità sorprendenti.

Il grigio in ecoprint

Infatti il grigio si abbina con tutto, dai colori neutri ai toni più accesi.
Nella stampa botanica, questa tonalità, mi sembra, inoltre, esalti le forme.
Il grigio infatti, eliminando le distrazioni cromatiche, mette in risalto le linee e le venature delle piante, creando stampe pulite e definite.

forme definite sul grigio
Si adatta poi, a stili diversi: dal minimalismo più rigoroso, al vintage e si presta così a interpretazioni varie, permettendo di creare tessuti unici e personalizzati

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Lavaggio e spurga dei tessuti

Quanto è importante il lavaggio e la spurga dei tessuti per prepararli alla tintura naturale ?

Una delle prime domande che sorge, quando si inizia ad esplorare il mondo della tintura naturale e che mi fanno spesso, sia durante i corsi in presenza, sia durante quelli online è: “Devo lavare i tessuti appena acquistati prima di mordenzare?” La risposta, in generale, è sì. Ma perché? E come si fa?
Con questo articolo oggi, vi aiuto d approfondire l’argomento, dandovi anche  dei consigli.

Tessuti appena acquistati, prima della spurgaPERCHE’ LAVARE I TESSUTI PRIMA DELLA TINTURA O STAMPA

I tessuti, soprattutto quelli industriali, subiscono vari trattamenti durante la produzione: ammorbidenti, appretti, agenti antistatici e altre sostanze che possono interferire con la fissazione dei colori naturali.
Lavandoli prima di tingerli, si rimuovono queste sostanze e si garantisce una migliore presa del colore.

COSA E’ LA SPURGA E PERCHE’ SI FA

La spurga è il processo di pulizia profonda dei tessuti, finalizzato a rimuovere qualsiasi sostanza chimica, residuo di lavorazione, oli o cere, usati durante la produzione.
Questi residui possono impedire una mordenzatura uniforme, e quindi ostacolare la buona riuscita della tintura naturale.
Infatti un tessuto appena acquistato può contenere amidi e cere, utilizzati per dare consistenza e resistenza durante la tessitura.
Può contenere residui chimici, rimasti dalle fasi di lavorazione, come agenti sbiancanti, fissativi o conservanti e impurità naturali, come grassi e oli vegetali o animali, che possono interferire con la tintura.
La spurga, quindi, è una sorta di “pulizia profonda” del tessuto.
L’obiettivo è ottenere una fibra pura, che possa assorbire il mordente e i pigmenti naturali senza ostacoli.

REGOLE  PER IL LAVAGGIO E SPURGA DEI TESSUTI

Se hai acquistato dei tessuti a metraggio, non etichettati, è essenziale cercare di capire il tipo di fibra (cotone, lino, canapa, ecc.) perché il metodo di spurga varia leggermente a seconda del materiale.
Per  gli altri tessuti o capi acquistati, invece,  leggi sempre l’etichetta per conoscere le istruzioni di lavaggio specifiche.
Utilizza quindi, acqua tiepida e un detersivo delicato, preferibilmente biologico e senza sbiancanti ottici.
Infatti questi ultimi, possono lasciare residui che alterano i colori.
Evita l’ammorbidente: L’ammorbidente può creare, una patina sul tessuto, che impedisce al colore di penetrare in profondità.
Risciacqua poi accuratamente il tessuto, per eliminare ogni traccia di detersivo.
Infine asciuga il tessuto all’aria aperta, possibilmente all’ombra, per evitare che eventuali residui di sostanze chimiche, interagiscano con la luce solare.

Panni stesi dopo la spurga

Andiamo però a vedere nello specifico, come è la procedura di spurga che uso solitamente.

PROCEDIMENTO

Lavaggio iniziale: Sciacqua il tessuto in acqua tiepida per eliminare eventuali polveri o sporco superficiale.
Bagno di Spurga: Prepara una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio o soda Solvay.
La proporzione è circa
10-15 g di bicarbonato per litro d’acqua per il bicarbonato, oppure 5 g di soda Solvay per litro, se usi questa alternativa, che è più potente. (Per tessuti molto sporchi, potete aumentare leggermente la dose).
Porta l’acqua a ebollizione e aggiungi il bicarbonato o la soda.
Immergi il tessuto nella soluzione e mantieni una leggera ebollizione per circa un’ora o due. Mescola di tanto in tanto, per assicurarti che il tessuto sia ben impregnato.
Questo processo aiuta a sciogliere e rimuovere cere e amidi.
Spegni poi il fuoco e lascia raffreddare il tessuto nella soluzione finché non raggiunge la temperatura ambiente.
Per il risciacquo infine, sciacqua il tessuto abbondantemente in acqua tiepida per rimuovere ogni residuo della soluzione di spurga.

Questo passaggio, anche se sembra lungo, garantisce che il tessuto sia completamente pulito e pronto per assorbire il mordente.

SPURGA PER SETA E LANA

Per la seta e la lana, la spurga deve essere più delicata, poiché questi tessuti sono sensibili alle alte temperature e alle sostanze aggressive.
Per la lana, utilizzate un sapone neutro o specifico per lana, in acqua tiepida, senza strofinare o strizzare. Lasciate in ammollo per circa 30 minuti, quindi risciacquare accuratamente.

seta lavata
Per la seta, lavatela con sapone di Marsiglia in acqua tiepida, facendo attenzione a non stressare la fibra.
Evitate ammollo prolungato o temperature alte.

UTILIZZATE SOLO DETERGENTI NATURALI

usare detergenti naturaliLa scelta del detergente è cruciale. Evita i detersivi sintetici e usa saponi naturali.
I detersivi convenzionali lasciano infatti, spesso residui chimici che, anche se invisibili, possono impedire al mordente di fissarsi.

QUANDO LA SPURGA NON E’ NECESSARIA?

In alcuni casi, come per tessuti di seta grezza o lana grezza, la spurga è parte integrante del processo di tintura e non va eliminata.
Tuttavia, per la maggior parte dei tessuti acquistati in commercio, un lavaggio preliminare è consigliato.

Lavaggio e spurga dei tessuti

COSA SUCCEDE SE SALTIAMO LA SPURGA?

Se non si esegue la spurga, i rischi possono essere quelli di una tintura non uniforme.
Il colore potrebbe non penetrare in modo omogeneo, creando macchie o zone scolorite.
Vi è capitato a volte, di non riuscire a dare una spiegazione ad un lavoro non riuscito secondo le aspettative? Attenzione, il motivo potrebbe essere proprio questo!
Inoltre il mordente potrebbe non fissarsi bene, portando a una tintura instabile.
Infine, potrebbe esserci una minore durata del colore: il colore rischia di sbiadire più velocemente nel tempo, soprattutto durante i lavaggi.

IN CONCLUSIONE

Il lavaggio e la spurga dei tessuti, prima di tingerli, è quindi un passaggio fondamentale per ottenere risultati ottimali.
Seguendo queste regole d’oro, potrai assicurarti che il tessuto sia libero da impurità, pronto ad assorbire al meglio sia il mordente che il colore.
Prendendoti cura di questa fase iniziale, assicurerai che i tuoi colori naturali siano più brillanti e duraturi nel tempo.
Quindi, sì, appena acquistati, lavare e spurgare i tessuti è la strada da seguire per una tintura e una stampa perfetta.
Buon lavoro e buona creatività a tutti!

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Storia di una tintura

Oggi vi racconto la storia di una mia tintura.
Sappiamo bene che tingere un tessuto con metodi naturali, può essere un’esperienza affascinante e ricca di soddisfazioni, ma a volte la fretta può portare a qualche imprevisto.
Come ogni processo creativo, anche la tintura può riservare delle sorprese, a volte anche  sgradevoli, come l’apparizione di macchie e puntini indesiderati.
La tintura naturale invece, richiede attenzione, pazienza e soprattutto il rispetto del tempo necessario affinché il colore si fissi in modo uniforme e senza macchie.
Tintura naturale
Tuttavia, anche quando qualcosa va storto, come nel mio caso recente, c’è sempre un lato positivo e una lezione preziosa da imparare.

UN PROGETTO DI TINTURA E UNA CORSA CONTRO IL TEMPO 

Mi ero dedicata con entusiasmo a un progetto di tintura naturale, utilizzando ingredienti tradizionali.
Il tempo era limitato e volevo completare il tutto velocemente, ma a volte, la fretta ci gioca brutti scherzi.
Infatti cercando di velocizzare il processo, possiamo commettere degli errori che compromettono il risultato finale.
È quello che è successo a me!
Nella fretta, nonostante anni di esperienze, non ho considerato, al momento, quanto fosse importante seguire i passaggi con calma: lasciare che i colori si fissassero con il giusto tempo, ma soprattutto mescolare bene la tintura per applicarla uniformemente.
Nonostante quindi tutta la mia buona volontà, l’effetto finale non è stato esattamente come lo avevo immaginato.
Il risultato? Alcune parti del tessuto  avevano delle strane macchie, puntini e sfumature non omogenee che  hanno rovinato il mio progetto.

Storia di una tintura

STORIA DI UNA TINTURA

Quando mi sono accorta delle macchie, inizialmente c’è stata una certa delusione.
Chiaramente avrei voluto ottenere un risultato perfetto al primo tentativo, ma ho realizzato subito che la perfezione non sempre è il punto d’arrivo di un processo creativo.
La tintura naturale, d’altronde, è un processo vivo, imprevedibile e meravigliosamente autentico.

GLI INCONVENIENTI PIU’ COMUNI

Nel processo di tintura naturale, ci sono diversi fattori che possono portare a un risultato non uniforme:
Mescolatura poco accurata: non distribuire bene il composto può causare zone più scure o più chiare.
Qualità dei materiali: anche la purezza e la freschezza dei coloranti naturali, influenzano notevolmente il risultato finale.
Un colorante non fresco o contaminato può causare macchie e irregolarità.
Preparazione del tessuto: Il tessuto da tingere deve essere accuratamente preparato, sgrassato e mordenzato per fissare il colore in modo uniforme. Un’imperfezione in questa fase può portare a risultati non omogenei.
Applicazione affrettata: Spesso, tenere in immersione la tintura troppo poco, porta a una copertura irregolare, lasciando spazi vuoti o eccessi di colore in certi punti.
Tecnica di tintura: Ogni colorante naturale ha le sue peculiarità e richiede una tecnica specifica.
Fattori ambientali: La temperatura, l’umidità e la luce possono influenzare il processo di tintura e alterare il risultato finale.

ALCUNI CONSIGLI 

Documenta l’accaduto: scatta delle foto del tessuto macchiato e prendi nota delle cause che, secondo te, hanno portato a questo risultato.
Analizza l’errore: cerca di capire cosa è andato storto e quali sono state le conseguenze.
Sperimenta: prova a correggere l’errore sovra-tingendo o applicando altre tecniche.
Crea qualcosa di nuovo: a volte, un errore può portare a risultati inaspettati e positivi. Lasciamoci ispirare quindi dalle macchie e dai puntini, per creare un nuovo progetto.

Lasciamoci ispirare dalle " macchie"
Lasciamoci ispirare dalle ” macchie”

 

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Latte di soia per mordenzare

Spesso ultimamente, utilizzo il latte di soia per mordenzare.
Infatti da molto tempo, questo latte, è considerato un’alternativa vegetale al latte di origine animale, tanto che ha recentemente guadagnato, una nuova veste creativa, nel mondo della tintura naturale.
In realtà, non è un vero e proprio mordente, ma funge da legante tra il tessuto e il colorante. Noi però per praticità, lo chiameremo, mordenzante.
Questo “elisir vegetale”, ci può donare una palette di colori ulteriori, perché i risultati sono veramente eccezionali.
Come potete vedere in foto, io ho sempre la scorta in casa.

Latte di soia per mordenzare

ORIGINI DEL LATTE DI SOIA

Il latte di soia, ottenuto dalla macinazione e filtrazione dei semi di soia, ha una storia millenaria, soprattutto nelle culture asiatiche.
In Cina, dove è stato consumato per secoli, è apprezzato per la sua versatilità in cucina. Oggi, il suo utilizzo, come dicevo, si è esteso ben oltre il mondo culinario, spaziando in settori innovativi come appunto,  la tintura naturale.

IL LATTE DI SOIA PER MORDENZARE

Il latte di soia, ricco di proteine, vitamine e minerali, è sicuramente un legante efficace per i tessuti.
La sua capacità di fissare i pigmenti naturali sulle fibre tessili lo rende anche una scelta sostenibile, per colorare i tessuti in modo ecologico.
Infatti questo processo, oltre a evitare l’uso di sostanze chimiche, conferisce una luminosità particolare ai tessuti trattati.
Il procedimento è un pochino più lungo della classica mordenzatura fatta con l’allume, ma se si ha tempo, vi assicuro che i colori ottenuti in tintura, sono più brillanti e anche più duraturi nel tempo.
Del resto, basta impostare il procedimento, ossia, mettere in ammollo il tessuto in un secchio con latte di soia, miscelato con acqua e aspettare dodici ore.
Questo procedimento, va ripetuto però, tre volte, strizzando molto bene e lasciando asciugare il tessuto tra una volta e l’altra.

Semi di soia

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