Tamerice

Oggi vi parlerò della Tamerice, pianta non molto conosciuta. Le sue caratteristiche sono molto interessanti, quindi leggimi fino in fondo perchè in ultimo, come sempre si parlerà di ecoprint.

Conosci la tamerice ? Io ne ho proprio due, nel parco vicino casa e chiaramente ne sono rimasta subito affascinata e anche incuriosita. La pianta Tamerice o Tamarix appartiene alla famiglia botanica delle Tamaricaceae e conta una cinquantina di specie : il suo nome è di origine latina e si pensa che derivi dal fiume Tambre, che scorre in Galizia, anticamente chiamato Tamara.
Secondo altri il suo nome invece deriva dal vocabolo ebraico “tamaris”, con il significato di “scopa”, usato per associare il fogliame tipico della tamerice alla parte della scopa utilizzata per spazzare. Proprio per questo, la tamerice, è conosciuta diffusamente anche con il nome di “scopa marina”.
Spesso questa pianta è identificata anche come “arbusto del deserto”.

La Tamarix gallica è la specie più diffusa in Italia come pianta ornamentale; è nota, oltre che col nome di tamerice comune, anche con i nomi volgari di cipressina, tamarisco e come dicevo prima, scopa marina.

Il suo portamento è un po’ disordinato, può essere cespuglioso, arrotondato  .e in alcuni casi anche piangente. Cresce spontaneamente sulle coste di tutta l’Europa e dell’Italia
Il periodo di fioritura dipende dalla specie. Alcune fioriscono in primavera, altre in estate o autunno. Questi alberelli, qui da me, in questi giorni sono tutti in fiore.

Pianta di TamericeTutti i rami infatti, si coprono leggermente di piccoli fiori, di solito color rosa pallido. L’effetto estetico è di grande eleganza e leggerezza.
Le tamerici che fioriscono in primavera, inoltre, lo fanno prima della comparsa delle foglie, che sono simili a quelle del cipresso.
Ai fiori seguono piccoli frutti a capsula contenenti i semi
La tamerice infatti, si moltiplica in natura con auto disseminazione, visto che produce una miriade di semi portati anche lontano dal vento.
Il suo fusto è generalmente eretto o inclinato, con corteccia grigiastra, profondamente rugosa; le ramificazioni sono dense e formano una chioma tondeggiante. I rami giovani sono molto sottili e flessibili, spesso arcuati o penduli.
Dalla sua corteccia si estraggono sostanze tanniche.
Le tamerici inoltre, sono piante mellifere, sono bottinate dalle api ma il miele che si produce è in piccole quantità. Leggi tutto “Tamerice”

Il mio grembiule preferito

Da piccolina avevo il mio grembiule preferito, il grembiulino, quello a maniche lunghe,  chiaramente rosa.
Appena lo indossavo entravo in un  mondo tutto mio e giocavo con colori e pennelli, spesso schizzando a destra e a manca, liberando la mia creatività.
A volte invece, lo indossavo improvvisandomi piccola cuoca e pasticciando in cucina con la mamma.

Il grembiule in linea generale è un simbolo. Avete mai riflettuto su questo ?
A scuola ad esempio, indossarlo, significa rispettare le regole e quindi poi di conseguenza abitua a rispettare le regole nella società civile, o almeno dovrebbe!
Inoltre, soprattutto nei tempi passati, eliminava le differenze sociali  e anche oggi, rappresenta in molti casi, l’inizio di un percorso.

E’ un indumento di lunga data, infatti la storia dell’origine del grembiule inizia nell’antico Egitto. Nel corso del tempo ha poi mantenuto le sue caratteristiche nell’uso ed è diventato, direi, ai giorni nostri, onnipresente.

In genere il grembiule simboleggia il duro lavoro, per me invece è considerato il mio compagno d’arte ed è quindi secondo me qualcosa di più che un semplice indumento.
Ne ho realizzati tanti nel tempo, ma il mio grembiule preferito è questo in foto.

grembiule con ecoprintL’ho realizzato con tinture naturali, texture e giochi di  composizione  con le mie amate  foglie e le mie tinture naturali.

Leggi tutto “Il mio grembiule preferito”

Feijoa

Conoscete la feijoa ? Appartiene alla famiglia delle Mirtaceae.
Il suo nome scientifico è Acca Sellowiana ed è originaria del Brasile e del Sud America, ma cresce anche in Italia, perché si adatta abbastanza, alle basse temperature. Nel nostro territorio è considerata più una pianta ornamentale anziché utilizzata per produzione agricola, infatti produce dei buonissimi frutti dal sapore simile all’ananas con un misto di fragola. Leggi tutto “Feijoa”

Tintura con corteccia di pioppo

Ultimamente ho fatto una tintura con corteccia di pioppo, avendo trovato tanta corteccia a terra, dovuta ad una potatura.
Il pioppo appartiene alla famiglia delle Salicaceae .
In Italia troviamo, allo stato spontaneo, quattro tipologie di pioppo. ll  Populus tremula o pioppo tremulo, il Populus nigra, quindi il pioppo nero, il Populus alba o pioppo bianco e il Populus canescens, o pioppo canescente.
Comunque ne esistono circa una quarantina di specie.
E’ una pianta longeva e cresce rapidamente con un tronco dritto e snello.
Secondo alcuni autori, nel  Medioevo,  Populus starebbe per ” albero del popolo” e la spiegazione di questa denominazione è da ricercare nel continuo fruscio delle foglie, che ondeggiando anche con venti molto lievi,  sono paragonabili al brusio del popolo.

CORTECCIA DEL PIOPPO

Il pioppo ha una corteccia, che negli esemplari giovani è liscia, simile a quello della betulla, poi quando inizia a svilupparsi, si differenzia subito e si nota , rispetto agli altri alberi, perché noteremo profonde scanalature.
Nel pioppo nigra, la corteccia, in età  adulta, infatti, è profondamente fessurata, le scanalature saranno quindi, molto profonde e di color nero carbone.

Corteccia pioppo in acqua

 

Oltre alla tintura, con la corteccia di pioppo possiamo conciare le pelli, in quanto è molto ricca di sostanze tanniche.
Alcune parti del pioppo inoltre, vengono utilizzate in medicina. Infatti  le sue gemme contengono un olio essenziale, usato contro le tossi e le bronchiti.
In primavera emetterà le prime infiorescenze o amenti: rossi quelli maschili e giallo- verdastri più lunghi quelli femminili. Poi in un secondo momento, metterà le foglie.

COME RICNOSCEREIL PIOPPO

E’ riconoscibilissimo anche dai più inesperti, perché nel periodo tra fine maggio,  primi di giugno, va in fioritura. Riconosceremo quindi,  quel tipico polline” bianco che spesso svolazza nell’aria  e che a detta di molti,  causa molte allergie (anche se non è proprio così ). Pensate che  questa sostanza bianca, è costituita da cellulosa, come il cotone, ma ha uno spessore, ben quattro volte inferiore. Pur essendo una fibra naturale, tra le più fini e calde, non può essere filata e viene a volte utilizzata come riempimento e imbottitura per le  trapunte leggere. Leggi tutto “Tintura con corteccia di pioppo”

Passiflora

La passiflora è  un rampicante molto vigoroso e tenace, di origine Sud americana . Nonostante  il suo aspetto delicato, predilige in realtà  i climi asciutti e soleggiati.  Spesso si pensa che sia il freddo a rovinare le piante, mentre è  il vento freddo, quindi va in caso riparata in un angolo soleggiato del nostro terrazzo o giardino.
E’ indicata per ricoprire graticci e reti, ma può  essere tranquillamente  coltivata in vaso, rispettando le sue esigenze  che sono una buona esposizione  alla luce e acqua frequente.  È  coltivata a scopo ornamentale, culinario e terapeutico, ma noi ecoprinter, la usiamo anche per stampare i nostri tessuti.
La parte sicuramente  più  interessante  della passiflora  è  il fiore stupendo e inconfondibile che fiorisce tra giugno ed agosto, ma a volte anche fino a settembre.
Ne esistono diverse specie e un centinaio di varietà.  La passiflora edulis,
da’ origine poi al frutto che è  appunto il frutto della passione o come viene chiamato nei Caraibi, maracuja, dal sapore molto delicato. Quando raggiunge   una colorazione  arancione, tipo l’albicocca è arrivato a maturazione, ma attenzione, non tutte le specie sono commestibili.

PASSIFLORA IN ECOPRINT
Le foglie della passiflora, come dicevo prima, hanno un aspetto delicato, a me piace tantissimo la loro forma e la uso spesso per la mia stampa.

Foglia passiflora in stampa

Per lo più si comportano nella stampa in ecoprint, come le classiche foglie a riserva, a volte però inaspettatamente, rilasciano un verdino molto delicato.
Consiglio quindi di usarle con coperte vettore colorate, in modo da rilasciare comunque la loro forma aggraziata.

Alcune specie hanno i lobi più arrotondati e in altre, lobi più a punta e allungati. A volte capita che nello stesso esemplare di pianta, le foglie abbiano una forma variabile. Forse è proprio per questo che a volte non rilasciano per niente colore e a volte si.

foglia passiflora

FIORE DELLLA PASSIFLORA Leggi tutto “Passiflora”