La lunga storia di un lavoro

Perché  questo titolo la lunga storia di un lavoro ?
Perché non tutti sanno che il nostro lavoro di ecoprinter è costituito da innumerevoli fasi e passaggi.
Dal tessuto alla creazione finita, è sempre una lunga, a volte lunghissima storia.
In alcuni casi si comincia dalla scelta di un capo e quindi si ragiona in base alla tipologia  di tessuto, a volte invece, tutto parte, dalla raccolta delle piante.

RACCOGLIERE LE PIANTE
La maggior  parte delle volte, per me, il tutto parte appunto, dalla raccolta.
Si perché, non so se capita anche a voi, ma spesso, quando esci, anche se non c’è l’intenzione di raccogliere, incontrando le piante, ti ritrovi a non poterne fare a meno. Spesso do la caccia alle piante tintorie,  ma a volte sono le piante stesse che mi chiamano. Sono lì  che ti guardano e ti attirano.
In qualunque passeggiata ne incontri, ed io che ho sempre le forbici in borsa  ne sono inevitabilmente  attratta.

Raccolta piante

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Il girasole

Pochi giorni fa è  entrata l’estate e vorrei omaggiarla proprio con un articolo sul girasole, visto che è considerato il fiore che porta gioia e luce.

Sabato e domenica  scorsi, ho fatto uno spettacolo di teatro danza.
Eh si, faccio pure questo…e a fine spettacolo  i miei figli mi hanno portato un bellissimo  mazzo di fiori. L’omaggio graditissimo mi ha fatto risaltare subito all’occhio 5 piccoli girasoli, il solidago e rametti vari di eucalipto, oltre a tanti altri  bei fiori.
Avevo già  provato in stampa su cotone il girasole e il risultato è  veramente  stupefacente.

Stampa ecoprint con girasole
Quindi prima ho goduto un po’ i miei fiori, poi, prima che  appassissero, ho tagliato loro il gambo e li ho messi in una vaschetta nel congelatore, in attesa di stampare nuovamente.

Girasoli congelati

Il girasole appartiene alla famiglia delle  Asteraceae Composite.
Il suo nome scientifico “Helianthus” deriva da “helios” parola greca che significa sole , e “anthos” che significa fiore.
A causa del fenomeno noto come eliotropismo, il girasole volge il suo capolino (l’infiorescenza) verso il sole seguendolo lungo tutta la giornata da est ad ovest per ritornare poi alla sera, ad est. Leggi tutto “Il girasole”

Grevillea

Sicuramente tutti  o quasi, conoscerete la Grevillea.
E’ un albero, ma puo’ trovarsi anche sotto forma di arbusto.
L’albero è di bell’aspetto, ha il tronco diritto, poco ramificato e si riveste di una chioma sempreverde o parzialmente decidua.
Le sue foglie sono simili alla felce ed è per questo che è tanto amata da noi ecoprinter sia per la loro bella forma che per il loro potere di stampa.
Le fronde hanno foglioline leggere scure, verde intenso, nella parte superiore e argentate nella pagina inferiore che è anche ricoperta da una peluria setosa.
Assolutamente inconfondibile direi.

Grevillease

Nei miei corsi di ecoprint è sempre presente, perché come dicevo è un sempreverde.

Quello della Grevillea è un genere di piante provenienti da lontano: sono originarie dell’Australia, della Nuova Guinea e della Caledonia.
Il genere Grevillea comprende più di 200 specie e appartiene alla famiglia delle Proteaceae.
La specie, al pari dell’eucalipto, è stata molto utilizzata in Asia ed in Africa come essenza forestale, da essa si produce, infatti, un legno rosa pallido o marrone molto simili al legno di rovere. E’ infatti particolarmente adatto per lavori di ebanisteria, parquet ed infissi.

DOVE SI TROVA

Si trova in genere nei parchi o nei viali .  Può essere considerato infatti, un albero di strada per la sua adattabilità . La Grevillea da adulta tollera bene infatti anche la siccità.
E’ un ottimo albero da ombra ed è diffuso, al pari dell’Eucalipto, in tutto il bacino mediterraneo perché molte specie, si adattano bene al nostro clima.

È popolarmente conosciuta come quercia australiana, quercia d’argento, albero del fuoco o pino dorato. Per i bellissimi fiori che sbocciano in autunno, la Grevillea è stata soprannominata anche, fiore di ragno. E’ conosciuta però  anche con il nome di “quercia setosa” per la peluria delle sue foglie. Leggi tutto “Grevillea”

Sovratinture

Nell’ultimo workshop del 15 maggio, abbiamo affrontato l’argomento delle  sovratinture.
Una sovratintura è in grado di modificare sensibilmente l’aspetto cromatico d’insieme di un nostro capo di abbigliamento o di un tessuto.
Quindi se nel nostro armadio abbiamo delle t-shirt, camicie, maglioni, giacche, abiti, sciarpe o calzini, possiamo senza dubbio decidere di dargli una seconda vita e trasformarli in capi unici.

capi da stampare

 

Oggi molte case di moda, a causa della crescente domanda, producono  indumenti “grezzi“. Alcuni vengono acquistati e utilizzati da lavanderie industriali per la sovratintura, altri verranno acquistati invece per la tintura naturale o la stampa con la tecnica dell’ecoprint.
Molto spesso mi capita anche  però, di comprare capi bianchi o grezzi nei mercatini, per poi appunto stamparli e sovratingerli.

 

SOVRATINTURE ARTIGIANALI

Le sovratinture artigianali, richiedono in realtà molteplici passaggi. Ci sono  quelle più semplici, come le sovratinture al té che donano al capo solamente un aspetto ‘vintage’ più o meno vissuto e quelle invece realizzate con colori più forti.
Infatti sarà possibile sovratingere anche con tonalità intense, ottenendo risultati spesso sorprendenti e di grande interesse stilistico.

Per quanto riguarda le sovratinture artigianali, realizzate quindi con tinture naturali, spesso capita che non siano omogenee.
Credo sia infatti una prerogativa solo delle tinture di sintesi l’uniformità del colore su tutto il capo, senza cali di tono.
Mentre è  proprio la disomogeneità invece, la caratteristica delle tinture naturali.
In questo modo creeremo degli effetti particolari, con alcune colorazioni che modificheranno in modo evidente l’aspetto del tessuto.

EFFETTI DI SOVRATINTURE
Con le sovratinture quindi, possiamo ottenere  effetti bicolore sul tessuto soprattutto se la prima tintura, viene effettuata con tonalità morbide e tenui.
Avremo così diverse intensità di colore e i tessuti saranno impreziositi da due tinture naturali a contrasto.
Ma, come in foto, si potranno avere anche colori più decisi, in armonia tra loro.

Stampa con foglie a riserva

MODALITA’ DI TINTURA

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Ampliare la palette dei colori naturali.

Per ampliare la palette dei colori naturali, è necessario selezionare e studiare le piante.
Certo non sono una botanica, ma studi e ricerche, oggi come oggi, sono alla base del mio lavoro.

La botanica è una delle scienze più antiche, perché l’uomo, da sempre, ha avuto bisogno dello studio delle piante, per sopravvivere. Ne aveva bisogno per potersi nutrire meglio, per curarsi, scaldarsi e tanto altro.
Non scordiamoci poi, che la vita sul nostro Pianeta dipende proprio dalle piante.
Quindi per avvicinarci alla botanica, dobbiamo almeno un po’ conoscere il mondo vegetale.
Del resto la natura è come un libro aperto da studiare. I giardini e i parchi, durante le nostre passeggiate dovranno diventare il nostro libro di testo e sarà necessario allenare i nostri occhi, ad osservare !

Per iniziare, possiamo cominciare nel fare “amicizia ” con un albero o con una pianta sola. Poi da lì, passeremo  al resto.
Io ci parlo con le piante e con i fiori.
No, non sono matta, ma da quando ho letto il bellissimo libro ” Le emozioni nascoste delle piante “ di Didier Van Cauwelaert in cui leggevo che le piante sono capaci di sperimentare e di mettere in pratica, un’intera gamma di emozioni, quali la paura, la gratitudine, l’immaginazione creativa, l’astuzia, la seduzione, la gelosia, la solidarietà e tante altre, le  curo in modo diverso.

AMPLIARE LA PALETTE PER L’ECOPRINT:
CONSIGLI
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