Il mio grembiule preferito

Da piccolina avevo il mio grembiule preferito, il grembiulino, quello a maniche lunghe,  chiaramente rosa.
Appena lo indossavo entravo in un  mondo tutto mio e giocavo con colori e pennelli, spesso schizzando a destra e a manca, liberando la mia creatività.
A volte invece, lo indossavo improvvisandomi piccola cuoca e pasticciando in cucina con la mamma.

Il grembiule in linea generale è un simbolo. Avete mai riflettuto su questo ?
A scuola ad esempio, indossarlo, significa rispettare le regole e quindi poi di conseguenza abitua a rispettare le regole nella società civile, o almeno dovrebbe!
Inoltre, soprattutto nei tempi passati, eliminava le differenze sociali  e anche oggi, rappresenta in molti casi, l’inizio di un percorso.

E’ un indumento di lunga data, infatti la storia dell’origine del grembiule inizia nell’antico Egitto. Nel corso del tempo ha poi mantenuto le sue caratteristiche nell’uso ed è diventato, direi, ai giorni nostri, onnipresente.

In genere il grembiule simboleggia il duro lavoro, per me invece è considerato il mio compagno d’arte ed è quindi secondo me qualcosa di più che un semplice indumento.
Ne ho realizzati tanti nel tempo, ma il mio grembiule preferito è questo in foto.

grembiule con ecoprintL’ho realizzato con tinture naturali, texture e giochi di  composizione  con le mie amate  foglie e le mie tinture naturali.

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Feijoa

Conoscete la feijoa ? Appartiene alla famiglia delle Mirtaceae.
Il suo nome scientifico è Acca Sellowiana ed è originaria del Brasile e del Sud America, ma cresce anche in Italia, perché si adatta abbastanza, alle basse temperature. Nel nostro territorio è considerata più una pianta ornamentale anziché utilizzata per produzione agricola, infatti produce dei buonissimi frutti dal sapore simile all’ananas con un misto di fragola. Leggi tutto “Feijoa”

Passiflora

La passiflora è  un rampicante molto vigoroso e tenace, di origine Sud americana . Nonostante  il suo aspetto delicato, predilige in realtà  i climi asciutti e soleggiati.  Spesso si pensa che sia il freddo a rovinare le piante, mentre è  il vento freddo, quindi va in caso riparata in un angolo soleggiato del nostro terrazzo o giardino.
E’ indicata per ricoprire graticci e reti, ma può  essere tranquillamente  coltivata in vaso, rispettando le sue esigenze  che sono una buona esposizione  alla luce e acqua frequente.  È  coltivata a scopo ornamentale, culinario e terapeutico, ma noi ecoprinter, la usiamo anche per stampare i nostri tessuti.
La parte sicuramente  più  interessante  della passiflora  è  il fiore stupendo e inconfondibile che fiorisce tra giugno ed agosto, ma a volte anche fino a settembre.
Ne esistono diverse specie e un centinaio di varietà.  La passiflora edulis,
da’ origine poi al frutto che è  appunto il frutto della passione o come viene chiamato nei Caraibi, maracuja, dal sapore molto delicato. Quando raggiunge   una colorazione  arancione, tipo l’albicocca è arrivato a maturazione, ma attenzione, non tutte le specie sono commestibili.

PASSIFLORA IN ECOPRINT
Le foglie della passiflora, come dicevo prima, hanno un aspetto delicato, a me piace tantissimo la loro forma e la uso spesso per la mia stampa.

Foglia passiflora in stampa

Per lo più si comportano nella stampa in ecoprint, come le classiche foglie a riserva, a volte però inaspettatamente, rilasciano un verdino molto delicato.
Consiglio quindi di usarle con coperte vettore colorate, in modo da rilasciare comunque la loro forma aggraziata.

Alcune specie hanno i lobi più arrotondati e in altre, lobi più a punta e allungati. A volte capita che nello stesso esemplare di pianta, le foglie abbiano una forma variabile. Forse è proprio per questo che a volte non rilasciano per niente colore e a volte si.

foglia passiflora

FIORE DELLLA PASSIFLORA Leggi tutto “Passiflora”

Il Mandorlo

Nel giardino condominiale sotto casa, ho due alberi di mandorlo.
Qualche giorno fa vedendo le prime gemme aprirsi, non ho resistito nel fotografarlo. Infatti tra le drupacee è quello con ha la fioritura più anticipata tra tutte.

Mandorlo in fiore

Appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
E’ una pianta potenzialmente molto longeva e nell’aspetto somiglia al pesco, ma con foglie più piccole.
E’ originario dell’Asia, ma oggigiorno è riuscito ad acclimatarsi un po’ ovunque.  Fino agli anni 50 l’Italia ha detenuto il primato mondiale della produzione di mandorle, soprattutto in Sicilia e in Puglia, infatti è molto adatto al clima mediterraneo.
Il suo nome scientifico è  Prunus dulcis e ci sono numerose curiosità e belle leggende che potrete leggere qui.  E ‘inoltre da sempre considerato la pianta della speranza e della rinascita.

I suoi frutti sono usati in cucina e sono un alimento prezioso per i vegetariani.  Contengono infatti oltre il 20% di proteine ed hanno un elevato potere nutrizionale ed energetico.
In cosmetica, viene molto usato l’olio, estratto dai suoi frutti. Ha  proprietà elasticizzanti, emollienti, nutrienti e lenitive.  Come dicevo infatti se ne ricava un olio, utile per contrastare l’invecchiamento cutaneo del viso e del corpo.  Nutre le pelli arrossate o irritate, protegge le labbra dal freddo, utile come impacco pre-shampoo  per capelli secchi e tantissimi altri benefici.

IL MANDORLO IN ECOPRINT

In stampa, il mandorlo dona un bellissimo verde, a volte più chiaro, a volte più intenso, secondo il tipo di tessuto.

foglia di mandorlo in ecoprint
Spesso le allieve, nei corsi, mi dicono che non credevano che una foglia così sottile e affusolata potesse rilasciare una così bella impronta. Io infatti la trovo una impronta raffinata. Se voglio mettere del verde sui miei tessuti, la uso sempre.
Ora in questo periodo abbiamo i fiori, ma tra pochissimo l’albero, comincerà a mettere le prime foglioline, anch’esse già pronte per la stampa. ( Non vedo l’ora )
Le foglie possono raggiungere fino  ai 12 cm. di lunghezza.

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Indaco ed ecoprint

 

L’indaco in generale, abbinato all’ecoprint in particolare è una delle tinture naturali che preferisco.
Se cerchiamo sul web la parola indaco, troviamo questa definizione: colore dello spettro percepibile dall’occhio umano, compreso tra l’azzurro e il violetto. Pur essendo classificato come colore freddo, io lo trovo invece molto “caldo”. Insomma uno dei miei colori preferiti da sempre. Come dicevo prima infatti, un capo tinto con l’indaco in abbinamento con l’ecoprint, lo trovo veramente raffinato.

Completo con tintura indaco ed ecoprint


L’indaco fu uno dei coloranti tra i più preziosi nel mondo antico, usato in Egitto, dove si sono trovate mummie, risalenti al 1500 a.C. avvolte in teli tinti di azzurro d’indaco.
Il pigmento di indaco però è una sostanza colorante nota già 4000 anni fa in Asia, il suo nome infatti deriva dalle Indie. L’ India è considerata infatti il più importante centro produttore ed esportatore fin dall’antichità.
Il suo colore è amato da diverse culture. Infatti in Europa veniva utilizzato, prima delle battaglie, per colorare la pelle e in Giappone, veniva utilizzato per tingere i kimono dei defunti.

 

Fu anche uno dei colori più apprezzati e carichi di significato nel mondo dell’arte.  Infatti  fu il protagonista di molte forme artistiche e utilizzato  nell’arte pittorica da alcuni grandi Maestri per dipingere i mantelli delle Madonne.
Era considerato inoltre  un simbolo di prestigio, quindi un colore nobile.
Trovate qui la sua interessante storia.

E’ inoltre il titolo di una bellissima e famosa canzone di Zucchero:Indaco dagli occhi del cielo “che a me piace molto .
Se piace anche a voi potrete ascoltarla  qui

ESTRAZIONE DEL COLORE
Il colore blu oggi, si può ottenere dal pigmento ricavato da tre diverse piante, dall’indaco ( Indigofera tinctoria) dal guado ( Isatis tinctoria) e dalla persicaria dei tintori (Poligonum tinctorium).
Se si usano foglie fresche, il colore risulterà meno saturo, se invece si vuole ottenere un colore bello pieno, dovremo usare l’estratto.
Di queste tre piante, solo le ultime due , sono coltivate più facilmente in Europa, per l’Indaco invece, credo rimanga Leggi tutto “Indaco ed ecoprint”