Albero di Giuda in ecoprint

Carissime amiche, Buona Pasqua.
Anche oggi, pur essendo festa, sono con voi per parlarvi dell’albero di Giuda in ecoprint.
Questa foglia dal nome così particolare, del resto, è in sintonia con il periodo e in particolare con la giornata del mercoledì Santo, giorno in cui Giuda Iscariota, tradì il Messia.

La leggenda narra che sotto questo albero, Giuda diede il famigerato bacio del tradimento e che l’apostolo scelse proprio i rami di questa pianta per porre fine alla propria esistenza.

E’ una pianta piuttosto popolare ben conosciuta dalle ecoprinter.

I SUOI FIORI 
È nota anche  per i suoi abbondanti fiori rosa, che compaiono in primavera prima delle foglie. Questi meravigliosi fiori rosa-porpora, crescono raggruppati in mazzetti da 4-6 esemplari.
Ho fatto questa foto, infatti, proprio qualche giorno fa e trovo questi fiorellini, veramente belli  e vivaci.

Fiori dell'albero di Giuda

 

 

Il suo nome botanico è Cercis siliquastrum, è un albero dalle foglie caduche e cuoriformi,  originario del Mediterraneo orientale e  appartiene alla famiglia delle Fabaceae (leguminose) e al genere Cercis.

 

 

CAULIFORIA

La sua particolare attitudine  è la ‘cauliforia’, un fenomeno botanico che consiste nella produzione dei fiori prima delle foglie e non solo sui rami, ma anche direttamente dal tronco, quindi,  mentre la maggior parte delle piante produce i fiori sulle parti più giovani della chioma, l’albero di Giuda  porta i fiori sul tronco o sui rami vecchi e lignificati.

 ALTRE PARTICOLARITA’

E’ un albero in grado di catturare azoto dall’atmosfera e, grazie a dei batteri nelle radici, lo rilascia nel terreno, arricchendolo.
E’ un albero molto gradito alle api e agli insetti impollinatori e ha una longevità media, riesce infatti a superare il secolo di vita.
I suoi fiori inoltre, sono commestibili e possono essere utilizzati nella preparazione di alcune ricette. Leggi tutto “Albero di Giuda in ecoprint”

Coperte vettore

Chi lavora in ecoprint, ha sicuramente un numero indefinito di coperte vettore.
Cosa sono?  Le coperte vettore, sono dei tessuti, in genere di riciclo, che intrisi in sostanze coloranti o sali di ferro, trasferiscono ai nostri tessuti, appunto, il prodotto che hanno assorbito.
Spesso durante i miei corsi, mi fanno la domanda se le coperte vettore debbano essere mordenzate.
Certamente no, perché altrimenti la mordenzatura tratterrebbe il colore o il solfato ferroso e non si riuscirebbe più a trasferire, ciò che è stato assorbito.

Copertine in ecoprint

MISURE DELLE COPERTE VETTORE

Vi consiglio di creare le vostre coperte vettore con una misura leggermente più grande, rispetto alla misura del tessuto da stampare, circa quindi, due centimetri per lato.
Questo perché spesso, se si fa troppo uguale al tessuto, non si sa perché, ma ci si ritrova sempre che manca qualche centimetro.
Al contrario se si fa troppo grande, ci darà più fastidio nel momento dell’avvolgimento, che va fatto, vi ricordo, sempre molto stretto.
Inoltre consideriamo che più tessuto abbiamo da tingere, più sarà necessario materiale tintorio. In questo caso, essendo la coperta vettore più grande sarà solo materiale e prodotti, sprecati.

QUANDO  LE COPERTE VETTORE SONO “SMORTE”

Sappiamo bene che le “copertine” a volte vengono più belle del pezzo stesso che stiamo stampando. In questo caso, è tutto ok, ci sta.
Quando invece capita, che sono belle, ma un po’ smorte, allora in realtà, possiamo intervenire per ravvivarle un pochino e tentare di utilizzarle poi, per cucire i nostri piccoli manufatti.

Coperta vettore, ritoccata con inchiostri naturali

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Ecoprint con foglie di scotano

Molte di voi sicuramente fanno ecoprint con foglie di scotano, forse soprattutto le ecoprinter del nord, dove la pianta è più diffusa.
Infatti è presente maggiormente nel piano collinare dell’Italia centro-settentrionale.
Qui a Roma, ancora non l’ho individuata, ma se qualcuna di voi, conosce il posto dove trovarla, gliene sarò grata.

In realtà è una pianta arbustiva, vigorosa e semplice.
E’ decidua, quindi significa  che perde le foglie durante  l’inverno.
In primavera  le foglie sono verdi, poi verde bottiglia,  poi man mano che vanno verso l’apice del ramo, diventano  bordeaux.

Foglie scotano
In autunno invece, lo scotano indossa il suo abito più  bello con foglie rosse, scarlatto o viola.
Le foglie di scotano hanno un picciolo molto lungo, quindi sono facilmente riconoscibili, anche per la loro forma tondeggiante in basso e ovale in alto e tra l’altro si riconoscono anche perché, sono molto profumate.

FIORITURA PARTICOLARE

In primavera lo scotano ha una fioritura molto particolare: ha piccole infiorescenze, piccoli fiorellini gialli, disposti a grappolo, che poi si ricoprono di piumini rosati che avvolgono la chioma dell’arbusto, come fosse una nebbia. Ecco perché  il suo nome così  suggestivo e romantico.
I frutti sono delle piccole drupe cuoriformi che da verdi diventano marroni.
Il suo legno e la sua corteccia è tra il color giallo e il bruno-rossastro ed ha un forte potere tintorio, come vi ho descritto nell’articolo di domenica scorsa. Leggi tutto “Ecoprint con foglie di scotano”

Foglie su carta

È  sempre emozionante  stampare foglie su carta.
Eh si, soprattutto  se è per una commissione.
Questa volta la commissione però è  molto molto importante e quindi l’emozione aumenta.
È  molto importante perché  a richiederla è  proprio  il figliolo che sposerà  a giugno.
È  bello quando i gusti si incontrano. Due generazioni a confronto che però  amano le stesse cose. Probabilmente ho trasmesso un qualcosa delle mie passioni creative, a tutta la famiglia e questo mi arreca veramente tanta soddisfazione.

METTERE IL CUORE

Un fattore in comune, nei diversi lavori in ecoprint che svolgo, sia quelli su commissione  che quelli realizzati per studio o per produrre esempi per i miei corsi, è il cercare di mantenere un focus, che mi faccia rimanere concentrata su quello che faccio, mettendoci però  il cuore.

Foglie su carta

Bisogna quindi, prima individuare  l’idea, poi capire se è attuabile e poi trovare o studiare il metodo di lavoro. Sprecare tempo, materiali ed energie, è  un attimo, quindi, meglio avere le idee chiare.
Come dicevo prima, il metterci il cuore è fondamentale, perché  questo si rifletterà  sul lavoro che stiamo facendo.
E’ così, un nostro progetto, deve essere sempre fatto al meglio, in modo da riuscire a fare la differenza; del resto lo sappiamo bene, le emozioni danno accesso sempre al nostro potenziale! Leggi tutto “Foglie su carta”

Corso di indaco, ecoprint e shibori

Oggi colgo l’occasione di parlarvi di un meraviglioso colore, anche in vista del mio prossimo corso di indaco, ecoprint e shibori.
Prima di approfondire un po’ l’argomento però, vi faccio una domanda: perché fare proprio un corso di indaco ecoprint e shibori?
Secondo me perché lo spettro naturale dei colori del tintore non potrebbe mai essere completo se non conosci le tecniche dell’indaco.
Parlo al plurale perché il prossimo 12 marzo 2023, nel corso, affronteremo le diverse modalità per estrarre, sia l’indaco naturale che quello di sintesi.
Oltre alla tintura di indaco si sperimenterà poi, anche la stampa in ecoprint e lo shibori su tanti tipi di tessuto.
Indaco, ecoprint e shibori

Quindi che tu sia un tintore o una esperta ecoprinter o che tu stia appena iniziando il tuo viaggio, sappi che ho progettato per te questo seminario, in modo che ce ne sia per tutti i gusti.

CARATTERISTICHE DELL’INDACO 

L’indaco è classificato come colore freddo, ma in realtà come dice la celebre frase del pittore Wassily Kandinsky, i colori hanno il potere di influenzare direttamente l’anima  e a me infatti succede proprio questo.
Quando  indosso questo colore in realtà, è come ricevere un caldo abbraccio. Amo infatti tutte le  tonalità che rientrano nella gamma degli azzurri, dei celesti e dei blu.
Inoltre si dice anche, che chi apprezza questo colore, sia una persona molto spirituale e si dice ancora che l’indaco sia,  il colore delle soluzioni, perché aiuta ad aprire la mente.

UN PO’ DI NOTIZIE SULL’INDACO

Il pigmento veniva estratto dalle foglie con lunghe tecniche di macerazione, fermentazione e decantazione.
La polvere di indaco naturale infatti, è un estratto preparato dall’Indigofera tinctoria.
La sua capacità di produrre una vasta gamma di sfumature, l’ha resa la pianta colorante di maggior successo, mai conosciuta.
Lo stesso pigmento blu si trova, oltre che nella specie  di Indigofera, anche nel Guado, ovvero l’Isatis tinctoria e nell’Indaco giapponese, ovvero la Persicaria tinctoria o il Poliygonum tinctorium originario del sud-est asiatico, della Cina e del Giappone. Leggi tutto “Corso di indaco, ecoprint e shibori”