Packaging con carta forno

Nel mondo sempre più attento all’ecologia, la ricerca di soluzioni sostenibili si estende spesso, anche al packaging ed io realizzo il mio packaging con carta forno e nastri tinti naturalmente.
La carta forno è un materiale spesso trascurato come materiale artistico, ma la sua natura resistente, la rende ideale proprio per il packaging.
Secondo me è un’opzione affascinante e ecologica, tanto che creo buste fatte a mano appunto,  con carta forno, cucite a macchina e impreziosite dall’ecoprint.

VANTAGGI DEL PACKAGING CON CARTA FORNO

Oltre all’aspetto estetico, queste buste realizzate a mano, offrono numerosi vantaggi.
Sono personalizzabili e consentono un’identità unica per ogni prodotto.
Inoltre questa lavorazione, a mio avviso,  aggiunge un tocco di bellezza naturale a ogni confezione.
Infatti quando consegno un lavoro o faccio un regalo, cerco sempre di curare i particolari.
Se ho una colorazione particolare, ad esempio su uno scialle, metto un nastro a chiusura della busta, possibilmente dello stesso colore o della stessa nuance.

Packaging con carta forno con nastro uguale allo scialle

ORIGINALITA’

L’originalità diventa, secondo me, un simbolo di raffinatezza che sottolinea la bellezza della diversità, in un mondo che spesso invece, predilige la uniformità.
Inoltre l’originalità di un prodotto fatto a mano, sicuramente è la testimonianza tangibile, della passione e della creatività di chi lo crea.
Quando poi è la passione che guida la mano dell’artigiano, la creatività si manifesta in ogni dettaglio.
Ognuno certamente, dà il suo tocco personale e distintivo nelle proprie creazioni ed esse, come ben sappiamo, assolutamente non possono essere replicate in serie.
Lo stesso appunto succede per il mio packaging con carta forno!

Packaging con carta forno

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Erodium ciconium

Non ne conoscevo il nome, questa piccola piantina spontanea, l’Erodium Ciconium,  l’avevo usata in ecoprint, soprattutto per la sua forma interessante e devo dire che  mi era piaciuta molto.
Poi chiaramente l’ho provata in tintura e questo nella  foto sotto è il colore interessante che ha rilasciato.

foglia di Erodium ciconium

LA POTENZA DELLA COLLABORAZIONE ONLINE

Sappiamo bene che i social media, hanno rivoluzionato il modo in cui si condividono le informazioni e le conoscenze.
Gli appassionati di botanica infatti e gli amanti della natura come me,  possono trovare risorse inestimabili, soprattutto nei gruppi di riconoscimento piante.
In questi gruppi,  collaborativamente, si cerca di identificare, ciò che gli utenti presentano.
La collaborazione poi, a volte, va oltre il semplice riconoscimento delle piante.
Gli utenti condividono consigli sulla coltivazione, cura e conservazione delle piante, creando poi una rete di conoscenze che beneficia tutti.
Inoltre, la diversità di prospettive e l’accesso a esperti in tutto il mondo amplificano la ricchezza di informazioni disponibili.
E’ così che ho saputo il nome di questa piantina, per me nuova.

PIANTE SPONTANEE : UN MONDO DA SCOPRIRE

Le piante spontanee, credo, occupino un posto speciale nella natura.
Crescono liberamente, senza intervento umano diretto, ma spesso, purtroppo, vengono sottovalutate.
Possiamo dire che le piante spontanee, sono dei veri sopravvissuti, perché
crescono in luoghi inaspettati, dalle fessure dei marciapiedi, ai campi abbandonati, dimostrando la sorprendente resilienza della natura.
Per noi questa resilienza, dovrebbe essere una lezione preziosa, ci insegna infatti,  a adattarci alle sfide, senza perdere la nostra bellezza intrinseca. Leggi tutto “Erodium ciconium”

Sambucus Ebulus

Il Sambucus Ebulus, noto anche come ebbio, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Adoxaceae.
Vorrei in questo articolo esplorare a fondo questa pianta insieme a voi, per poterla poi riconoscere e scoprire così le sue peculiarità.
Cresce spontaneamente in molte parti del mondo, ma spesso è confuso con il più noto Sambucus Nigra, il sambuco nero.
E’ una pianta che potenzialmente potrebbe essere tossica se consumata in grandi quantità e se ingerita.

RICONOSCIMENTO DEL SAMBUCUS EBULUS:
Il Sambucus Ebulus è un arbusto perenne che cresce comunemente in aree boschive, siepi e terreni incolti.
Ecco alcuni tratti distintivi che ti aiuteranno a riconoscerlo:

Foglie: Le foglie del Sambucus Ebulus sono alterne e composte, con foglioline seghettate e piccioli lunghi. Sono di colore verde scuro e possono variare in dimensione a seconda dell’età della pianta.
Raccogliendole, emanano un odore forte e particolare, per il mio gusto, un poco sgradevole.

Fiori: I fiori sono piccoli, bianchi e presentano un’ombra, con un caratteristico odore dolciastro. Fiorisce in primavera e all’inizio dell’estate.

Frutti: I frutti sono simili a piccole bacche di colore rosso scuro a maturità.

Fusto e Radici: Il fusto è eretto e ramificato, come anche le radici sono legnose e ramificate.

sambucus ebulus foglie

 

CURIOSITA’ SUL SAMBUCUS EBULUS     

Utilizzo Storico: Il Sambucus Ebulus è stato utilizzato sin dall’antichità per le sue proprietà tintorie. Le sue bacche ei suoi fiori venivano impiegati per creare pigmenti naturali e servivano per la preparazione di inchiostri.
Soprattutto le bacche erano utilizzate come tintura (citata persino da Virgilio). Io invece, non preferisco usarle.

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Tannino dalle bucce di banana

Le bucce di banana, solitamente considerati scarti, nascondono, per chi non lo sapesse, un tesoro inaspettato: il tannino.
Questa sostanza naturale può essere estratta dalle bucce e poi utilizzata in varie applicazioni, sia nell’ecoprint che per altri usi creativi.

ESTRAZIONE DEL TANNINO DALLA BUCCIA DI BANANA

Quando mangiamo una banana bella matura, conserviamo la sua buccia e rimuoviamo accuratamente la parte interna biancastra.
Questo perché il tannino si concentra principalmente nella parte esterna della buccia.
Come dicevo, è preferibile una banana dalla buccia bella matura, rispetto ad una buccia acerba.
Taglia quindi le bucce in piccoli pezzi, più piccoli sono i pezzi, più facile sarà l’estrazione del tannino.

estrazione tannino da bucce di banana

MACERAZIONE

Metti i pezzi di buccia in un contenitore e coprili con acqua.
Io li ho messi al sole estivo in un vasetto di vetro. L’acqua assorbirà così il tannino dai vari pezzetti di buccia di banana.
Dopo il periodo di macerazione( io li ho lasciati circa venti giorni), filtra l’acqua attraverso un colino a maglia fine o tramite un tessuto per separare appunto i pezzi di buccia dall’acqua ricca ormai di tannino.

RIDUZIONE

Lascia bollire lentamente fino a quando l’acqua si è ridotta di circa la metà. Questo procedimento, concentrerà maggiormente il tannino.
Metti l’acqua contenente il tannino in un pentolino e portalo ad ebollizione.

USI CREATIVI DEL TANNINO

Il tannino estratto dalle bucce di banana, può essere utilizzato in vari modi, ad esempio, come dicevo prima,  per aiutare a fissare i colori delle piante sul tessuto in modo più efficace. In ecoprinting quindi, come mordente naturale.

Tannino su tessuto
Inoltre può essere utilizzato anche sulla carta. Già infatti, con la sola immersione, si otterranno sfumature calde di colore .

Io lo uso anche per piccole creazioni con gli inchiostri naturali, per creare ad esempio il colore scuro.

Creazione di inchiostro da bucce di banana
Creazione di inchiostro da bucce di banana, su tessuto

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Annatto

Ciao a tutte voi che mi seguite, oggi è l’ultimo articolo prima delle vacanze estive e vi parlerò dell’Annatto.
Lo conoscete ? E’ una pianta tropicale e da tempo immemorabile, i suoi semi, sono utilizzati sia per uso culinario sia come tintura per i tessuti.
In questo articolo, esploreremo quindi, l’habitat dell’annatto, il processo di tintura e di stampa sui tessuti e alcune curiosità affascinanti su questa pianta così versatile.

HABITAT E DESCRIZIONE DELL’ANNATTO
 Il nome scientifico Orellana deriva da Francisco de Orellana (1511–1546), un esploratore spagnolo che aveva preso parte a numerose spedizioni nel Nuovo Mondo, è infatti una pianta ricca di storia e tradizione.
Conosciuta anche come Bixa orellana, è un albero arbustivo originario dell’Amazzonia, appartenente alla famiglia delle Bixaceae.
Questa pianta offre un colore giallo-arancio brillante in tintura e una simpaticissima impronta in ecoprint.

La pianta è caratterizzata da fiori rosa con foglie a forma di cuore di colore verde intenso e da venature a volte rossastre, mentre i suoi frutti a forma di capsule contengono semi avvolti in un rivestimento rosso-arancio.
I frutti, chiamati baccelli, sono rossi con un interno giallo.
Quando il frutto è maturo, si spacca a metà e all’interno ci sono circa 50 semi.
Nei paesi di lingua spagnola l’annatto è denominato “Achiote” mentre in Brasile è chiamato “Urucum” .
E’ originario delle regioni tropicali dell’America Centrale e del Sud come il Messico.  Soprattutto però oggi, lo producono e lo esportano il Brasile e il Perù.
La pianta cresce bene in climi caldi e umidi e in terreni ben drenati.

Semi di annatto
Semi di annatto

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